A trentaquattro anni arriva il risultato della vita per la canadese Alison Jackson: al termine di una gara veramente assurda la nordamericana riesce a portarsi a casa il trionfo alla Parigi-Roubaix al femminile. Bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto per Katia Ragusa: l’azzurra coglie una seconda posizione assurda, ma per pochissimo, nella volata finale, manca il successo.
Prima fase molto particolare, con una fuga molto folta che ha guadagnato diversi minuti sul plotone. All’attacco in diciotto: Marta Lach (CERATZIT-WTZ), Josie Talbot (Cofidis), Lisa Van Helvoirt (Parkhotel Valkenburg), Julia Borgstrom (AG Insurance), Alison Jackson (EF Education-Tibco), Marie Morgane Le Deunff (Arkea Pro Cycling), Susanne Andersen (Uno-X), Amber Pate (Jayco-AlUla), Jesse Vandenbulcke (Human Powered Health), Marion Borras (St Michel-Malvic), Marthe Truyen (Felix-Deceuninck), Lisa Klein (Trek.Segafredo), Alice Towers (Canyon/SRAM), Eugenie Duval (FDJ Suez), Daniek Hengeveld (Team DSM), Katia Ragusa (Liv Racing) e Laura Tomasi (UAE Team ADQ).
Davanti ha provato ad avvantaggiarsi in solitaria Hengeveld, mentre la fase scoppiettante della gara è iniziata sul settore di Mons-en-Pévèle: l’allungo deciso di Lotte Kopecky (SD Worx), si sono riportate su di lei anche Elisa Longo Borghini, Lucinda Brand (Trek), Pfeiffer Georgi e Franziska Koch (DSM), Elise Chabbey (Canyon/SRAM) e Floortje Mackaij (Movistar), Chiara Consonni (UAE) e Romy Kasper (AG Insurance).
Il gruppo alle spalle è andato a mano a mano a recuperare sulle fuggitive della prima ora, portandosi a meno di un minuto di ritardo nella fase decisiva (nonostante la poca collaborazione e le cadute che sono andate a frenare l’inseguimento, tra le quali quella di Longo Borghini). Davanti ha provato ad avvantaggiarsi la britannica Jackson, la situazione poi si è raggruppata davanti, con sette atlete delle atlete all’attacco che son rimaste al comando.
Davanti Alison Jackson (EF Education-Tibco), Marta Lach (CERATZIT-WTZ), Katia Ragusa (Liv Racing), Eugenie Duval (FDJ Suez), Femke Markus (SD Worx) e Marion Borras (St Michel Mavic) hanno gestito un margine minimo dei confronti del drappello delle big che clamorosamente non è riuscito a rientrare per pochissimo in vista del Velodromo.
Volata lunga, caduta per Mark, a trionfare a sorpresa Jackson davanti proprio all’azzurra Ragusa e a Borras. Nel gruppo delle big primeggia Kopecky, mentre nona è Chiara Consonni.
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