La controversia continua dopo la conclusione dei Campionati del Mondo di ciclismo. Mathieu van der Poel ha conquistato la medaglia di bronzo, ma la situazione si complica. La Federazione Ciclistica Lettone ha presentato una denuncia contro il ciclista olandese.
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Il comunicato sottolinea un episodio specifico. Van der Poel ha guidato brevemente sul marciapiede, mancando per poco alcuni spettatori. Questo comportamento potrebbe violare le normative UCI, in particolare la regola 2.12.007. La regola stabilisce che un ciclista che mette in pericolo il pubblico deve essere immediatamente squalificato. Tuttavia, nel caso di Van der Poel, non è stata imposta alcuna sanzione.
In effetti, il problema principale non è solo il fatto che il ciclista abbia guidato sul marciapiede. La vera preoccupazione è il potenziale pericolo per gli spettatori. Quest’anno, ci sono stati precedenti di squalifiche per comportamenti simili. Marlen Reusser e Luke Rowe, ad esempio, sono stati penalizzati in gare precedenti. La Federazione Lettone spera che la situazione venga esaminata con attenzione.
Il presidente della Federazione Lettone, Sandis Akis, ha espresso il suo disappunto. Ha dichiarato che il comportamento di Van der Poel avrebbe potuto causare un grave incidente. Dopo la gara, i rappresentanti lettone hanno cercato di discutere la situazione con i commissari UCI. Tuttavia, i commissari hanno ritenuto che la manovra non fosse pericolosa. Questo ha sollevato interrogativi sulla coerenza delle decisioni prese dai commissari.
La Federazione Lettone ha sottolineato che le regole devono essere applicate a tutti. Tuttavia, i commissari hanno interpretato le regole a modo loro. La situazione ha portato a una percezione di disparità nel trattamento dei ciclisti. Akis ha messo in evidenza che le decisioni devono garantire la sicurezza degli atleti e degli spettatori. Se Van der Poel avesse colpito un spettatore, la situazione sarebbe stata completamente diversa.
In conclusione, la Federazione Lettone ha chiesto una maggiore chiarezza. È fondamentale che l’UCI spieghi le decisioni dei commissari. Ignorare situazioni potenzialmente pericolose non è nell’interesse del ciclismo. La sicurezza deve essere una priorità assoluta per tutti gli eventi ciclistici. Solo così si può garantire l’integrità dello sport e la protezione di tutti i partecipanti.
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Arabba: La Perla delle Dolomiti per il CicloturismoA cura della redazione di Inbici News24
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