Come riportato precedentemente da marca.com, minacciò di creare la migliore corsa del mondo. Una competizione che avrebbe superato il Tour de France, con le più grandi stelle del ciclismo e una copertura mediatica globale. Alla fine, Donald Trump, futuro presidente degli Stati Uniti, dovette accontentarsi di avere la migliore corsa d’America, seconda solo per montepremi.
La nascita del Tour de Trump
La corsa ideata dall’americano fu annunciata nel maggio 1989. Si componeva di 10 tappe per un totale di 1.400 chilometri. Cronologicamente si svolgeva tra maggio e giugno, prima del Tour. Partiva da New Albany e offriva un premio di quasi 13.000 euro.
Parteciparono 19 squadre, otto delle quali di prima categoria. Molte stelle dell’epoca, come Greg LeMond e Andy Hampsten, preferirono correre nella gara del magnate piuttosto che alla Vuelta a España. Il vincitore di quella edizione fu Dag-Otto Lauritzen.
Il trionfo di Alcalá
L’anno successivo, con ancora più stelle e premi più ricchi, fu il messicano Raúl Alcalá a trionfare. “Fu una vittoria molto bella ottenuta dopo un percorso molto impegnativo. Per me fu un trionfo molto importante”, ha dichiarato nel 2017 a MARCA dal Messico.
“In quel periodo stava facendo affari con i messicani. I problemi sono venuti dopo, ma in realtà i suoi guai in Messico furono con gli americani, che gli fecero perdere una fortuna”.
Premi record
Alcalá ricorda i premi straordinari: “Fui tra i meglio pagati dell’epoca con un premio esorbitante di quasi 15.000 dollari più un’auto e una moto. Trump offriva tutti i premi possibili, cercò di renderla migliore del Tour. Non ci riuscì, ma la rese comunque la più grande corsa d’America”.
Il ciclista messicano dovette competere in un’epoca d’oro del ciclismo, contro campioni del calibro di Miguel Indurain, Pedro Delgado, Lucho Herrera, Fabio Parra, Gianni Bugno e Claudio Chiappucci.
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Cicloturismo sul Monte Bondone: Guida Completa per CicloturistiA cura della redazione di Inbici News24
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