Il Tour de France 2019 resterà alla storia per varie ragioni. In questo articolo abbiamo cercato di trovare dieci momenti-chiave della centoseiesima edizione della corsa francese, che ha incoronato a Parigi Egan Bernal, giovane corridore del Team Ineos.
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1 – Il primo trionfo di un corridore colombiano
Egan Bernal è ufficialmente nella storia del ciclismo mondiale. Il 22enne del Team Ineos è il primo corridore colombiano capace di imporsi nella classifica generale del Tour de France. Bernal, dal podio di Parigi, ha voluto salutare il pubblico parlando anche in lingua italiana, a testimonianza del fatto che il corridore è cresciuto ciclisticamente nel nostro Paese. Dopo essere stato portato in Italia da Paolo Alberati, Bernal è passato professionista con l’Androni Giocattoli-Sidermec di Gianni Savio, che lo ha fatto conoscere a tutto il mondo.
2 – Il Tour de France della multidisciplina
Mike Teunissen, Julian Alaphilippe ed Egan Bernal sono legati da una storia comune: non sono solo i tre corridori che sono riusciti a indossare la maglia gialla in questo Tour de France (insieme a Giulio Ciccone), ma sono anche tre atleti che hanno praticato ad alti livelli anche altre discipline sportive insieme al ciclismo su strada. Teunissen ed Alaphilippe hanno fatto ciclocross, con il primo che ha ottenuto anche trionfi a livello mondiale; Bernal, invece, proviene dalla mountain bike. Ma non ci sono solo loro: altri corridori che hanno avuto un grande passato (o presente) nel ciclocross, nella mountain bike o su pista sono Elia Viviani, Peter Sagan, Wout Van Aert, Matteo Trentin, Geraint Thomas, Simon e Adam Yates.
3 – La settima maglia verde di Peter Sagan
Dici maglia verde e dici Peter Sagan. Lo slovacco ha conquistato la classifica a punti del Tour de France per 7 anni, dal 2012 ad oggi, con l’eccezione della stagione 2017, nella quale fu rispedito a casa nel famoso contatto in volata con Mark Cavendish alla quarta tappa. Quest’anno il portacolori della Bora-hansgrohe ha vinto una tappa ed è stato molto attento ad andare in fuga per prendere i punti per questa speciale classifica. Obiettivo raggiunto: Sagan è ancora una volta sul podio di Parigi.
4 – La maglia gialla di Giulio Ciccone
Due giorni in maglia gialla per Giulio Ciccone, secondo al traguardo a La Planche des Belles Filles. L’abruzzese è arrivato al Tour dopo un Giro d’Italia molto dispendioso, nel quale ha vinto una tappa e ha conquistato la maglia azzurra di miglior scalatore. La maglia gialla conquistata per due tappe conferma che il portacolori della Trek-Segafredo potrà davvero dire la sua anche nella classifica delle grandi corse a tappe qualora dovesse riuscire a fare dei progressi ulteriori a cronometro. Il tempo è dalla sua parte.
5 – Il cuore d’oro di Julian Alaphilippe
In quanti avrebbero detto che Julian Alaphilippe avrebbe potuto davvero lottare fino alla fine per la maglia gialla? Il corridore francese ha mostrato a tutto il mondo che in futuro potrà davvero vincere un Tour de France che non presenti delle lunghe cronometro per specialisti, come questa edizione. Non sapremo mai come sarebbe andata per il corridore della Deceuninck-Quick Step senza la tappa fermata per la frana e senza l’accorciamento della penultima frazione a Val Thorens. Resta comunque ciò che il francese è riuscito a portare a termine: due vittorie di tappa, una maglia gialla indossata per 14 giorni e il premio come super combattivo del Tour. Patrick Lefevre è avvertito: la campagna acquisti per la prossima stagione dovrà prevedere l’ingresso nel team di alcuni gregari per le lunghe salite.
6 – Il settimo successo del Team Sky/Ineos
Egan Bernal vince, il Team Ineos cala il settebello. Grazie al trionfo del colombiano, la formazione di Sir Dave Brailsford, che pochi mesi fa ha cambiato nome da Team Sky a Team Ineos, ottiene il settimo trionfo al Tour de France dal 2012 ad oggi. Bradley Wiggins, Chris Froome, Geraint Thomas ed Egan Bernal sono i 4 corridori che hanno vinto la corsa francese in questi anni. L’unico corridore capace di interrompere l’egemonia della formazione britannica è stato il nostro Vincenzo Nibali nel 2014.
7 – Caleb Ewan re degli sprinter
Tre successi al Tour de France per Caleb Ewan. Mai come quest’anno le volate sono state davvero incerte, senza un dominatore nelle prime due settimane, ma nel finale del Tour, quando i giochi si sono fatti duri, ad avere la meglio è stato l’australiano della Lotto-Soudal, unico corridore in grado di portarsi a casa ben tre trionfi. Ormai Ewan è uno dei velocisti di riferimento in gruppo, ed è chiamato a fare bene nella prossima stagione delle grandi classiche, a cominciare dalla Milano-Sanremo che ha già sfiorato in passato.
8 – La vittoria di Vincenzo Nibali a Val Thorens
Una tappa esplosiva di 59 km, dei quali 33 di salita. Ma Vincenzo Nibali, quel giorno, ha messo in riga tutti. Una vittoria che non ammette repliche, la vittoria del fuoriclasse capace di alzare la testa nel momento in cui tutto sembra perduto. Sono state tante le discussioni tra Nibali e la Bahrain-Merida durante il Tour: un ambiente nel quale nessuno sarebbe riuscito a fare bene, ma Vincenzo si esalta anche in queste situazioni, e il successo risolleva una corsa avara di soddisfazioni. Il tutto grazie anche a un ottimo Damiano Caruso, gregario perfetto di Nibali.
9 – Steven Kruijswijk sul podio di un grande giro
Finalmente ce l’ha fatta: Steven Kruijswijk è riuscito a salire sul podio di un grande giro. Il corridore della Jumbo-Visma aveva chiuso in quarta posizione il Giro d’Italia 2016, perso sulla discesa del Colle dell’Agnello, quando l’olandese finì in un cumulo di neve posizionato a bordo strada. Nel finale di quel Giro, Nibali si impone in classifica generale, mentre Kruijswijk chiude in quarta piazza. Da quel momento in poi arrivano dei momenti difficili per l’olandese, che non riesce a terminare il Giro del 2017, mentre nel 2018 torna a far vedere di che pasta è fatto con la top-5 al Tour. Non tutti lo avevano pronosticato alla vigilia di questa edizione della corsa francese, ma Kruijswijk ha concretizzato al meglio il grande lavoro svolto da tutta la Jumbo-Visma.
10 – Le lacrime di Thibaut Pinot
Il giorno del ritiro di Thibaut Pinot è una tragedia sportiva per tutti gli appassionati di sport. Vincitore di una tappa, il francese sembra essere davvero il più forte di tutti in salita, ma un incidente con un’altra bici nel dopo tappa gli impedisce di essere competitivo a Tignes, nella giornata con la tappa annullata per frana. Non è la prima volta che il corridore della Groupama-FDJ termina prima del tempo una grande corsa a tappe: già al Giro d’Italia dello scorso anno Pinot ha chiuso la corsa prima dell’arrivo a Roma per febbre e disidratazione. Stavolta la botta rimediata non gli permetteva di spingere bene sui pedali, lui che sembrava volare su tutte le salite. Di sicuro, Pinot vorrà tornare al Tour de France per calcare (finalmente) quel podio da lui tanto sognato.
A cura di Carlo Gugliotta per InBici Magazine