Provarci e non avere quella soddisfazione che si cercava. C’è amarezza nell’animo di Filippo Ganna al termine della quarta tappa del Giro d’Italia 2024. Nella Acqui Terme-Andora di 190 km, che ha portato la carovana dal Piemonte alla Liguria, Ganna ha cercato in tutti i modi di mettersi in evidenza.
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Il campione di Verbania si è prima prodotto in un’azione da lontano con De Bod, Muñoz e Calmejane, rialzandosi dopo pochi chilometri.
Successivamente, ha replicato a 4 km dall’arrivo. All’uscita di Laigueglia, appena la strada ha alzato un po’ il livello di pendenza, Pippo ha provato a tramutare il nastro d’asfalto in un velodromo, percorrendo una distanza che lui conosce molto bene. 3 km al vento, ma poi le compagini degli sprinter a chiudere il buco poco dopo il triangolo dell’ultimo km.
In particolare, il duo Simone Consonni–Jonathan Milan, membri del quartetto oro a Cinque Cerchi a Tokyo con Pippo, ha portato poi al trionfo di Milan allo sprint.
Ai microfoni di RaiSport HD, Ganna ha dato libero sfogo al proprio umore: “Un grande attacco? Non è stato così grande, altrimenti avrei vinto. E per questo sono deluso. L’attacco non era programmato, è venuto così, ma alla fine i velocisti hanno avuto la meglio. Chissà, magari se fossi partito un po’ più vicino allo scollinamento ce l’avrei fatta…“, ha dichiarato il corridore della INEOS.
“Consonni e Milan? La gara è gara, in fondo sarebbe stato bello avere anche Lamon, per vedere cos’avrebbe fatto. La fuga di inizio tappa? Dovete chiedere alla squadra“, ha aggiunto Ganna.
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