Ancora l’ombra del doping sul ciclismo amatoriale.
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Questa volta a cadere nella rete dei controlli è stato un noto tesserato della Federazione, appartenente ad una squadra amatoriale abruzzese, sospeso in via cautelare dalla Prima Sezione del TNA.
L’organo giuridico – si legge in una nota pubblicata sul sito ufficiale dell’organizzazione nazionale antidoping (NADO) – ha accolto l’istanza proposta dalla Procura Nazionale Antidoping, provvedendo a sospendere in via cautelare un 50enne tesserato FCI riscontrato positivo alle sostanze Triamcinolone acetonide metabolita e all’Eritropoietina Ricombinante.
La positività è emersa in seguito di un controllo disposto dalla NADO Italia al termine della gara ciclistica “15° Fondo Colli Teatini“ svoltasi a Tollo il 25 aprile scorso.
Il Triamcinolone acetonide è una sostanza ben nota nel mondo dell’antidoping, utilizzata anche – per sua stessa ammissione – da Lance Armstrong in diverse tappe del Tour de France. Usata, sotto forma di iniezioni intramuscolari, nel trattamento di affezioni morbose sia infiammatorie che allergiche, rientra nella categoria dei farmaci steroidei. L’Eritropoietina Ricombinante, invece, più nota come Epo, è un ormone che regola la produzione di globuli rossi (eritropoiesi) e migliora sensibilmente le prestazioni degli atleti.
La notizia, come sempre, ha suscitato grande scalpore nel mondo del ciclismo amatoriale dove il ciclista è molto noto, così come la sua squadra d’appartenenza. La non giovane età del protagonista (attorno ai 50 anni) dimostra come – malgrado le campagne di sensibilizzazione di Federazione ed enti di promozione – evidentemente la cultura aberrante del doping continui a fare proseliti, contagiando anche quei corridori che, per mere questioni anagrafiche, dovrebbero aver imparato ad anteporre il divertimento alle ossessioni agonistiche. Invece, nel gruppo degli amatori, c’è chi continua a predicare bene e a razzolare male, macchiandosi di comportamenti tragicomici che gettano fango e discredito sull’intero movimento.
Inbici coglie l’occasione per prendere seccamente le distanze da questi “furbetti da fialetta”, ricordando che il ciclismo è un meraviglioso sport di passione, aggregazione e condivisione. E chi non si riconosce in questi ideali, farebbe meglio ad appendere subito la bicicletta al chiodo. Per il suo bene e per quello di tutto il movimento.