La prima “vittima” illustre potrebbe essere la Popolarissima, la seconda gara più antica d’Italia assieme alla Milano Sanremo.
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La stagione agonistica 2021 sarà molto più complessa di quella del 2020 a causa dei tanti protocolli anti-Covid imposti alle società organizzatrici. Si annuncia una vera e propria mattanza di corse e per tanti sarà difficile rialzarsi.
Allarga le braccia Giorgio Dal Bo, presidente del comitato provinciale della Federciclismo di Treviso. Slitta ancora la prima parte di stagione agonistica che avrebbe dovuto scattare con i dilettanti. “L’ultima disdetta è arrivata da Gastone Martorel, presidente della Sanfiorese – racconta dispiaciuto Dal Bo -. Al momento la gara di Castello Roganzuolo è annullata. Se queste sono le avvisaglie, la ripartenza sarà davvero difficile. E come era chiaro già da dicembre, il movimento tornerà a pedalare probabilmente solo ad aprile, per entrare a regime tra maggio e giugno. Gli organizzatori giustamente vogliono garanzie sui protocolli. Al momento le normative prevedono le gare senza pubblico, servono tamponi, certificazioni, autorizzazioni. E, anche se per assurdo le prefetture concordano sui permessi, se un sindaco mette i bastoni tra le ruote, come già accaduto in più occasioni, allora salta l’organizzazione e addio gara”.
Insomma salutiamo un 2021 ancora più complicato del 2020? “Temo di sì. Le prime gare dei dilettanti, ad esempio, nella nostra provincia, stanno cadendo una ad una con effetto domino e rinviate a data da destinarsi. Il Memorial Polese innanzitutto, corsa nazionale di apertura; e colgo l’occasione per augurare a Bepi Lorenzetto, anima dell’evento assieme a Diego Polese, un forte in bocca al lupo per una pronta guarigione. Non si correrà a Mareno di Piave, a Pianzano e da lunedì sera anche a Castello Roganzuolo. Gli organizzatori per la buona riuscita delle corse vogliono il pubblico dietro le transenne e lungo il percorso.
Cosa al momento non possibile nelle categorie giovanili. In bilico c’è nuovamente la Popolarissima in programma per il 21 marzo. Sull’arrivo lungo le Mura di Treviso, qualora dovessero crearsi assembramenti non autorizzati, rischiano di risponderne sia il sindaco Mario Conte che il presidente Renato Barzi. Probabilmente l’attività ripartirà con la corsa degli juniores delle Conche e la gara del Frare De Nardi per allievi. Ma è ancora tutto da verificare. Noi come comitato provinciale lo scorso anno abbiamo fatto sforzi immensi per aiutare le società ciclistiche cercando di stimolarle ad organizzare gare. Ora c’è un nuovo comitato regionale. Il vice presidente regionale Lillo Zussa rappresenta il territorio trevigiano. Le società chiederanno a lui di attivarsi per le gare”.
Dello stesso avviso anche Renato Barzi, presidente della Trevigiani: “Ci siamo confrontati con il direttivo dandoci ancora qualche giorno per decidere l’eventuale spostamento di data. Valutiamo anche l’inserimento nel calendario nazionale – e non più internazionale – per evitare problematiche con l’Uci, sull’assegnazione di una data che a noi magari non va bene. Con una gara nazionale avremmo ugualmente tre squadre straniere e magari più avanti anche il pubblico. Ci piacerebbe che potessero partecipare pure i team professionistici che non hanno gare da disputare. Tutta la situazione, insomma, è in evoluzione”.
La stagione su strada per professionisti invece partirà ugualmente con la prima corsa italiana a Laigueglia, in Liguria, il 3 marzo prossimo. Almeno così sembra…
a cura di Tina Ruggeri ©Riproduzione Riservata – Copyright© InBici Magazine