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photo @SprintCyclingAgency©2024

Abolizione delle cuffie radio: i ciclisti si oppongono all’UCI


Le esperienze della UCI per ridurre l’importanza delle cuffie radio stanno incontrando crescente resistenza da parte di ciclisti del gruppo. Richard Plugge ha espresso preoccupazioni, ma la sua dichiarazione è stata controbattuta dal presidente della UCI, David Lappartient.

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Nel frattempo, sempre più voci sembrano concordare con le parole di Plugge. Lappartient, tuttavia, si trova sotto il fuoco incrociato di esperti del settore. La questione ha sollevato un acceso dibattito tra ciclisti, squadre e organizzatori di eventi.

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Ramon Sinkeldam, attualmente in gara al Tour de Pologne, ha evidenziato l’importanza della comunicazione radio. Ha raccontato un episodio in cui i veicoli di supporto si trovavano in un punto cieco dopo una caduta. “Come possiamo noi ciclisti sapere che ci sono tutti questi veicoli?”, ha esordito Sinkeldam, sottolineando la mancanza di informazioni.

Sinkeldam ha continuato: “E se vogliamo contattare il team tramite uno dei corridori? Come possono gli altri sapere chi porta una bottiglia d’acqua o cibo? Dobbiamo guardare indietro continuamente, 25 volte, a cento metri, per vedere esattamente quale auto appartiene a chi? Questo è super pericoloso!”

La richiesta di Sinkeldam è stata chiara: “Se le cuffie devono davvero scomparire, è necessario un canale neutro per la giuria.” Le sue parole sono state supportate da Stef Clement, un esperto olandese, che ha parlato a NOS.

Clement ha affermato: “Con questo esperimento, la UCI presume che i ciclisti possano sempre comunicare tra loro, ma ciò non è possibile durante una gara affollata.” Ha aggiunto che la situazione è particolarmente complessa durante una tappa di montagna, dove i ciclisti e le auto sono ovunque.

Secondo Clement, la UCI sta nuovamente spostando la responsabilità. “Se solo si preoccupassero prima delle normative di sicurezza riguardanti il percorso”, ha detto, evidenziando incidenti recenti legati alla sicurezza durante l’unico evento World Tour in Polonia.

In effetti, la questione della sicurezza è cruciale. “Quali progressi sono stati fatti dopo quei terribili incidenti? Assolutamente nulla”, ha concluso Clement, sottolineando la necessità di rivedere le misure di sicurezza nel ciclismo.

La tensione tra la UCI e i corridori continua a crescere, mentre le decisioni della federazione vengono messe in discussione. La comunicazione è fondamentale in un sport così dinamico e pericoloso. Gli atleti chiedono maggiore attenzione alla loro sicurezza e alla loro capacità di comunicare efficacemente durante le gare.

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A cura della redazione di Inbici News24
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