Vi proponiamo su gentile concessione, e a firma del collega Alberto Fossati della redazione tecnica di 4bicycle, un interessante contenuto pubblicato nei giorni scorsi dallo stesso portale dedicato al mondo Acsi e, più in generale, al futuro del settore amatoriale.
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Alcuni eventi amatoriali di ciclismo che si svolgono sotto l’egida dell’ACSI sono stati ritenuti di interesse nazionale dal CONI. Dal ciclocross fino ad arrivare alle granfondo, passando per le gare a circuito. A prescindere dalle valutazioni soggettive e dalle correnti di pensiero, questa è una decisione e una valutazione destinata a fare storia. Per la prima volta (in modo ufficiale), infatti, le attività sportive amatoriali vengono considerate al pari degli sport d’elité.
La lista degli eventi amatoriali firmati ACSI ritenuti di interesse nazionale dal CONI, inseriti nel comunicato ufficiale.
Eventi amatoriali e Coni si pensa al futuro?
La situazione di emergenza, legata al Covid, ha messo in ginocchio diverse attività del mondo del lavoro e lo sport non è escluso, cosi come non è escluso il mondo amatoriale. In soldoni: da una parte abbiamo le attività e gli eventi dei pro, legati a contratti milionari e contratti di rescissione altrettanto pesanti, oltre ad una serie di problematiche economiche che interessano la TV. Dall’altra abbiamo il mondo amatoriale, quello della gente che paga per fare sport e agonismo, degli appassionati che spendono i soldi per dare sfogo alla passione e che permettono di dare vita ad un’industria che coinvolge diverse categorie merceologiche. Il comunicato che è stato emanato dall’ACSI porta con sé un messaggio molto importante, fondamentale per l’evoluzione del settore amatoriale in ottica futura.
Il settore amatoriale non è di secondo piano
La decisione di considerare alcuni eventi di interesse nazionale per il CONI è uno stimolo positivo e offre una speranza altrettanto positiva per un futuro non troppo lontano: ovvero, quella che il mondo amatoriale non deve essere dimenticato ed è un’importante fonte di ricchezza nazionale. Forse, proprio a causa delle restrizioni e del lockdown di primavera, in molti si sono accorti che peso ha l’attività sportiva amatoriale di massa.
Se le persone non praticano sport, non consumano e non acquistano, i negozi chiudono e le aziende non producono e di questa catena fanno parte anche gli amatori agonisti. Si perdono posti di lavoro e si crea un dramma sociale che si riflette in un assistenzialismo ancor più pronunciato rispetto a quello che già stiamo vivendo. Lo sport non è solo l’attività praticata, ma è un universo molto più complesso e articolato che genera lavoro e ricchezza.
Amatori, eventi amatoriali e Federazione
E’ sempre più lecito pensare che, rispetto al passato, la FCI e il CONI guardino con un maggiore interesse tutto quello che è l’universo amatoriale, legato a categorie di praticanti ed eventi (importanti fonti dalle quali si può guadagnare). Se il guadagno diventa anche parallelo ad un’evoluzione positiva e creazione di qualcosa che va a vantaggio dei praticanti (magari dei più giovani), allora abbiamo fatto bingo!
Se la Federazione non ha mai brillato per la lungimiranza nella gestione del settore amatoriale, è pur vero che le “guerre” tra gli enti non hanno fatto altro che impoverire ulteriormente un settore che sembrava vivere di autogestione e con i paraocchi (dimenticando la collaborazione), per poi dover fare i conti con un calo di tesserati a tutti i livelli. Ci vogliono regole precise e qualcuno le faccia rispettare. La speranza è anche quella che i giochi di poltrone (sempre che questi abbiamo luogo) non siano finalizzati ai soli interessi personali!
Potrebbe essere ACSI l’ente preposto a “gestire” gli amatori?
In un certo senso è lecito pensarlo, quantomeno che venga identificato come ente parallelo alla FCI e responsabile del settore amatoriale nazionale riconosciuto. Le azioni di collaborazione tra il CONI, l’FCI ed ACSI sono ormai un “dato di fatto” e questo ultimo comunicato ne è la dimostrazione. Questo è un dibattito ed uno spunto di discussione e, come tale, prende in considerazione i diversi aspetti di un ragionamento molto più ampio. Di certo è fondamentale contenere le tante frammentazioni delle quali siamo testimoni oggi.
In conclusione
Una svolta e un miglioramento in ambito amatoriale? Difficile a dirsi. Di sicuro, questo che stiamo vivendo è un momento storico che ha messo di fronte i “master of puppets” a decisioni che vanno a delineare il futuro degli eventi amatoriali. E’ difficile pensare ad una Federazione in grado (e che abbia la volontà, ma anche la forza) di “azzerare” gli enti e che faccia sua la gestione di categoria.
Più facile immagine ad una sorta di “delega” che permetta ad un solo ente o organizzazione di gestire gli amatori. E chissà se, con una gestione maggiormente oculata (migliore e con meno lotte intestine), al netto dei protocolli sanitari, si possa tornare anche ad una quota di partecipazione (iscrizioni e obolo giornaliero) meno costosa!
Autore Alberto Fossati redazione tecnica di 4bicycle
immagini di Sara Carena
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