Ieri si è riunito il Consiglio direttivo dell’associazione mondiale dei corridori Cyclistes Professionnels Associés, che ha validato le candidature alle prossime elezioni del 17 marzo. Alla presidenza del CPA si è proposto l’ex corridore Adam Hansen, che negli ultimi 14 anni in cui l’associazione è stata presieduta da Gianni Bugno si è dimostrato sensibile ai problemi dei corridori e dell’associazione, dinamico e intraprendente, sia durante la carriera agonistica che al di fuori dell’attività ciclistica.
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41 anni di Southport, Queensland, Adam Hansen è riconosciuto come l’Ironman del ciclismo, capace di correre 20 grandi giri di fila e poi diventare imprenditore nell’ambito immobiliare in Repubblica Ceca. Ingegnere specializzato in software orientati ai risultati, vanta oltre 20 anni di esperienza nello sviluppo e realizzazione di soluzioni per database di alta qualità. È il fondatore e presidente dell’AAPC – Australian Association of Professional Cyclists e in svariati ambiti (il suo CV è disponibile sul sito del CPA, ndr) ha sviluppato capacità di sviluppo di prodotti e progetti. Appassionato di programmazione, composizione, elettronica, stampa 3D, ingegneria, risoluzione di puzzle e, ovviamente, sport, non vede l’ora di mettere il suo amore e conoscenza del mondo del ciclismo al servizio del gruppo.
«Avendo corso ai massimi livelli per quasi 15 anni penso di avere l’esperienza giusta per ambire a questo ruolo. Stagione dopo stagione ho sviluppato una profonda comprensione delle sfide e delle opportunità che i sindacati devono affrontare oggi. Desidero garantire a tutti i ciclisti diritti e benefici equi e condizioni di gara sicure» ha spiegato Hansen alle cicliste e i ciclisti che tra due settimane esprimeranno il proprio voto nell’assemblea generale del CPA.
«In qualità di presidente del CPA, porterei una visione di un’organizzazione dinamica e inclusiva che fa leva sui punti di forza dei suoi membri per raggiungere obiettivi condivisi. Credo che una leadership efficace richieda non solo la capacità di ispirare e motivare gli altri, ma anche di costruire relazioni solide, risolvere i conflitti e prendere decisioni informate – assicura l’ex professionista australiano nella sua lettera di candidatura. – Confido nella mia capacità di lavorare in modo collaborativo con il consiglio direttivo, il personale e gli iscritti per attuare questa visione e guidare un cambiamento positivo. Mi impegnerò a promuovere una cultura di apertura, trasparenza e inclusione e a costruire un sindacato che rappresenti realmente le esigenze e gli interessi di tutti i suoi iscritti».
L’elezione del nuovo presidente CPA si terrà il 17 marzo a Cornaredo (Milano) alla vigilia della Milano-Sanremo e del Trofeo Binda, in presenza all’Hotel Le Favaglie o da remoto tramite l’app MyCPA che tutti i corridori sono invitati a scaricare quanto prima, dopo essersi iscritti all’associazione nella sezione “membri” del sito www.cpacycling.com. È importante che i corridori esprimano il loro parere per legittimare chi andrà a rappresentarli con l’UCI e gli altri stakeholders del ciclismo nei prossimi quattro anni.
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