Secondo le leggi del patriarcato, le donne in Afghanistan non avrebbero potuto nemmeno muoversi in bicicletta per effettuare dei semplici spostamenti. Pochi giorni fa, invece, è stata organizzata per la prima volta nella storia del Paese mediorientale la prima gara di ciclismo femminile.
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A darne notizia è il quotidiano Il Messaggero, che già un anno fa aveva denunciato come le biciclette della nazionale afghana di ciclismo femminile fossero state distrutte al grido di “niente bici, siete donne”.
Le 45 cicliste che hanno preso parte alla gara che si è disputata pochi giorni fa in Afghanistan hanno coperto un percorso di 20 km, ed è stata promossa nel tentativo di incoraggiare le donne a praticare il ciclismo, e lo sport in generale, oltre che di rafforzare l’unità nazionale.
Yulduz Hashimi si è aggiudicata la vittoria mentre Zahra Rezayee e Raihana Mohammadi si sono piazzate rispettivamente al secondo e terzo posto.