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AGGREDITO CORRIDORE DEL TEAM DSM IN ALLENAMENTO: ORA BASTA!


Stop! Finiamola con la violenza nei confronti di chi usa la bicicletta. Siamo stufi di ricevere quotidianamente notizie in cui sono vittime ciclisti innocenti che si incontrano per strada mentre si allenano in vista di una gara o semplicemente stanno facendo la classica passeggiata domenicale.

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L’ultimo episodio risale alla giornata di ieri, quando un corridore del Team DSM è stato fermato e preso per il collo da un automobilista frustrato durante una sessione di allenamento con un compagno di squadra. Un video ritrae la scena, in cui si vede che il teppista della strada è sceso dalla sua vettura andando subito a discutere con il corridore ma il tutto è immediatamente degenerato quando quest’ultimo viene spinto giù dalla bicicletta e preso per il collo, per poi cercare di difendersi sferrando un pugno all’aggressore. Questo poi lo ha buttato a terra tenendolo bloccato per la testa e solo l’intervento di una passeggera ha evitato che la situazione diventasse ancora più grave. Secondo le indiscrezioni, il ciclista della DSM ha immediatamente denunciato il suo aggressore alla polizia e sono sconosciute le motivazioni dell’accaduto. Al momento la squadra olandese non ha rilasciato comunicazioni a riguardo, lasciando l’incarico alle forze dell’ordine.

Nulla è cambiato riguardo alla violenza ed alla mancanza di rispetto nei confronti del ciclista, categoria debole di chi utilizza la strada per vari motivi. Nei giorni scorsi ci sono state prese di posizione dure da parte di Elia Viviani e Matteo Trentin: il corridore veronese della Cofidis disse che “se con il lockdown pensate che la situazione sia migliorata, state affrontando una causa persa”. Più pesante è stato l’attacco del trentino della UAE Emirates: “Se niente è cambiato è anche per colpa dei politici che non fanno niente.” Un caso particolare avvenne nel 2018, quando qui in Italia fu il colombiano Daniel Martinez a essere stato vittima di una vera e propria aggressione volontaria, la quale fu documentata dall’autore con la frase “colpirne uno per educarne cento”. Questo potenziale assassino è stato identificato, processato e recentemente rinviato a giudizio per istigazione a delinquere e diffusione a mezzo informatico. Poi nel 2020 Andrea Vendrame fu preso a cazzotti da un altro delinquente mentre si stava allenando vicino a casa.

La domanda è questa: cari automobilisti che volete la strada tutta per voi, come reagireste se sulla bicicletta che scegliete di aggredire per la vostra frustrazione ci fosse qualcuno tra i vostri cari o amici? Cosa fareste in questo caso?

Non è la prima volta che ne parliamo, e non sarà purtroppo l’ultima.

a cura di Andrea Giorgini ©Riproduzione Riservata-Copyright© InBici Magazine

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4 Commenti

  1. I peggiori delinquenti sono i camionisti e nessuno ne parla per noi in bicicletta e un rischio continuo e la polizia se ne frega

  2. A volte pero’ il comportamento dei ciclisti è a dir poco riprovevole , dimentichiamo che chi va in macchina poi e’ anche ciclista…penso che i cattivi non sono solo dalla parte di chi guida la macchina… in settimana ho visto un ciclista passare con il rosso , graziato da un automobilista buono…io stesso faccio 50000 km in auto all’anno e vado in bici, dico solo che in strada ci sono tanti stupidi che a volte vanno in macchina e a volte vanno in bici!!!

  3. Penso pure io che purtroppo ci sia ancora qualche automobilista ottuso e imbecille….. sono un ciclista amatoriale praticante da più di 30anni…. ritengo però che sarebbe anche il caso di insegnare anche ai ciclisti a comportarsi bene quando si è in bici….. spesso sono i comportamenti di questi che fanno esplodere gli automobilisti

  4. Ci sono automobilisti educati e coscienziosi , ma la maggior parte vanno sempre di fretta e non hanno il minimo rispetto x chi viaggia in bici. Diamo troppo fastidio, io sono stato minacciato di morte,(se scendo ti amazzo) questo mi sono sentito dire, ma il signore non è sceso dalla macchina, altrimenti ne vedevamo delle belle. Ora x evitare certi tangheri ho scelto le stradine di campagna.

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