Ivan Ramiro Sosa (Androni Sidermec) conquista la prima edizione della Adriatica Ionica Race.
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Fondamentale per lui la vittoria ottenuta sul Passo Giau che gli ha permesso di staccare tutti i rivali. A completare il podio Giulio Ciccone (Bardiani Csf) e Ildar Arslanov (Gazprom Rusvelo). Elia Viviani (Quick Step Floors) si impone in volata sul traguardo di Trieste.
La tappa – Dal centro storico di Grado si parte per il gran finale. Quinta e ultima frazione di 116,8 km con le salite di San Martino del Carso e Prosecco. Arrivo a Trieste dopo un circuito da ripetere sette volte. Al km 23 in sei allungano sul gruppo: Chun kai Feng (Bahrain Merida), Darwin Atapuma (UAE Team Emirates), Umberto Orsini (Bardiani Csf), Damiano Cima (Nippo Fantini), Miguel Eduard Florez (Wilier) e Michele Gazzara (Sangemini MG k Vis). Il gruppo però non lascia mai margine ai fuggitivi e ai meno diciotto dal traguardo li raggiunge. Le squadre si organizzano per preparare lo sprint finale. Sfida tra Cavendish e Viviani con quest’ultimo che la spunta.
Ivan Ramiro Sosa – Un giovanissimo, di soli vent’anni, cresciuto ammirando le gesta di Rigoberto Uran e grande amico di Egan Bernal. Gioia nelle sue parole per questo grande successo: “Ho lavorato molto per arrivare bene a questa gara, non credevo di poter vincere ma ce l’ho fatta. Nella tappa con arrivo sul Giau ho ascoltato i consigli di Gavazzi, ho attaccato negli ultimi ultimi 3 km e mi è andata bene. Sono contento di alzare le braccia proprio in questa città dove il mio connazionale Nairo Quintana vinse il Giro d’Italia”.
“Questa è una vittoria importante – commenta Gianni Savio – perché Sosa acquisisce la consapevolezza di essere forte. Ho molta esperienza di sud americani e so che lui farà strada perché è un ragazzo umile ed educato. Sono convinto che potrà essere un grande scalatore. Come caratteristiche potrei paragonare il giovane Sosa a Nelson Cacaito Rodriguez. In conclusione faccio i complimenti a Moreno per aver riportato il ciclismo che conta in zone dove era sparito”.
Una piccola curiosità: il colombiano Sosa era il più giovane partente di questa gara a tappe.
Elia Viviani – Tre volate su tre per il velocista veronese della Quick Step. Ancora una volta Viviani si conferma imbattibile allo sprint: “Dopo il Giro d’Italia la condizione era giusta per provare a far bene. Sono contento oggi di aver retto il confronto con Mark Cavendish e di aver trionfato. Abbiamo messo ancora alla prova Alvaro Hodeg come ultimo uomo e lui ha risposto alla grande, finendo anche al terzo posto. La corsa così come progettata è stata ideale, penso che si possa solo migliorare e aumentare la presenza anche di squadre W.T.”
Le maglie – Ivan Ramiro Sosa conquista la maglia azzurra e la maglia bianca di miglior giovane. Elia Viviani porta a casa la maglia a punti e Enrico Logica si aggiudica la classifica di miglior scalatore.
CLASSIFICA TAPPA:
- Viviani Elia (Quick Step Floors) 2:27’48”
- Mark Cavendish (Dimension Data)
- Riccardo Minali (Italia)
- Alvaro Jose Hodeg (Quick Step Floors)
- Luca Pacioni (Wilier Triestina Selle Italia)
- Consonni Simone (UAE Team Emirates)
- Manuel Belletti (Androni Sidermec)
- Giacomo Nizzolo (Trek Segafredo)
- Canola Marco (Nippo Vini Fantini)
- Matteo Trentin (Nazionale Italiana)
- Michele Scartezzini (Sangemini MG K Vis)
CLASSIFICA GENERALE:
- Ivan Ramiro Sosa (Androni Sidermec)
- Giulio Ciccone (Bardiani Csf) +41”
- Ildar Arslanov (Gazprom Rusvelo) +1’18”
- Edward Ravasi (UAE Team Emirates) +1’40”
- Valerio Conti (UAE Team Emirates) +1’57”
a cura di Davide Pegurri per iNBiCi magazine