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ANCHE MOSER IN COSTA BLANCA PER CELEBRARE I 40 ANNI DEL SUO RECORD DELL’ORA

ANCHE MOSER IN COSTA BLANCA PER CELEBRARE I 40 ANNI DEL SUO RECORD DELL’ORA


Saranno tanti gli ospiti dell’InBici Training Camp in Costa Blanca ma – noblesse oblige – sarà ancora una volta Francesco Moser la guest-star piu’ celebrata della settimana spagnola. 

Dal 15 al 22 Febbraio 2025 in Costa Blanca

Pedala con Moser, Bugno, Chiappucci e Mosole
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Palmares alla mano, il leggendario Sceriffo – l’atleta italiano piu’ vincente della storia del ciclismo – tornerà in terra iberica per festeggiare una ricorrenza speciale. Quest’anno, infatti, ricorre il 40esimo anniversario del Record dell’Ora di Città del Messico (19 gennaio 1984), un’impresa che – benché successivamente superata da altri “marziani” del pedale – resterà per sempre impressa nella memoria storica dello sport italiano e non solo: “In effetti – ricorda Moser – quel record, in questi 40 anni, e’ stato battuto piu’ volte, ma io fui il primo nella storia ad abbattere il ‘muro’ dei 50 chilometri (50,808), superando di quasi 1.500 metri il formidabile primato di Eddy Merckx (49,432) stabilito sempre a Città del Messico”. 

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Quattro giorni dopo, il 23 gennaio, in un secondo tentativo, Moser – che aveva già 33 anni ed era considerato un ciclista a fine carriera – fece ancora meglio, portando il limite a 51,151: “Il primo record, quello del 19 gennaio – prosegue Francesco – doveva essere per tutti noi solo un test sui 20 km, anche se la fiducia era alta, perché il lavoro svolto era tanto e io stavo benissimo. Pedalata dopo pedalata, ci accorgemmo che il cronometro mi stava premiando e allora decisi di andare per l’ora. Il secondo tentativo, quattro giorni dopo, lo feci soprattutto per onorare i tantissimi tifosi italiani che erano in viaggio e non avevano potuto assistere al primo tentativo. Fu un trionfo esaltante. Un’impresa pazzesca che prolungò di fatto una carriera che per me era già chiusa”. 

Foto Omega/Penazzo 1984 Città del Messico – Francesco Moser in azione nel record dell’ora 

Alla storia passo’ Moser ma anche la sua avveniristica bicicletta con le ruote lenticolari: “A quei tempi – evidenzia Moser – era un mezzo davvero speciale di appena 6 kg costruito da quel mago di geometrie che risponde al nome di Ernesto Colnago. Grazie al professor Antonio Dal Monte mutammo la concezione di bicicletta, stravolgendola: asse variabile, manubrio a corna di bue e ruote lenticolari. Oltre all’utilizzo per la prima volta dei cardiofrequenzimetri e all’introduzione di concetti di aerodinamica e di galleria del vento che fino a quel momento nel mondo della bicicletta non erano mai stati utilizzati. Fu davvero una rivoluzione. La bicicletta e’ sempre stata custodita nel mio museo personale e, ogni tanto, guardandola, ripenso a quei giorni”. 

Decisiva anche la preparazione atletica certosina che precedette quell’impresa: “Avevo 33 anni e non era facile tenere quelle medie – evidenzia lo Sceriffo – soprattutto per uno come me che era abituato a certi tipi di allenamenti. Ma fondamentale fu l’apporto dell’équipe scientifica della Enervit di Paolo Sorbini: grazie a loro cambiai drasticamente i metodi di preparazione e alimentazione: fummo i primi a introdurre aminoacidi ramificati e gli integratori”.

Al resto contributi’ la sua esperienza e quell’agonismo feroce che, anche a 33 anni, lo porto’ oltre i suoi limiti. Un approccio che certo non rispolvererà in Costa Blanca dove Moser pedalerà col suo passo solo per il gusto di divertirsi: “Sarà come sempre una bellissima vacanza all’insegna del divertimento e del piacere di stare insieme. Per l’agonismo non e’ piu’ tempo, oggi quando salgo in sella penso solo a divertirmi’. 

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