Pedalare sulle nostre strade è sempre più difficile e quotidianamente sentiamo notizie di vari incidenti, anche mortali, in cui rimangono coinvolti molti ciclisti. Da questi episodi sono nate diverse associazioni, come la Fondazione Michele Scarponi dedicata all’indimenticabile campione di Filottrano, o “Io Rispetto il Ciclista” creata in memoria di Tommaso Cavorso, figlio di Marco e scomparso tragicamente nel 2010 a soli tredici anni in un incidente in sella alla sua bicicletta.
Questa associazione ha tra i suoi soci fondatori anche il Campione del Mondo su strada 1988 Maurizio Fondriest e la Ultracyclist piemontese Paola Gianotti e ha come obiettivo l’installazione di cartelli stradali “salvaciclista” nel maggior numero possibile di comuni italiani ed il rispetto del metro e mezzo di distanza tra i veicoli a motore e le bici. Il canturino Antonio Cortese, cicloamatore che ha vestito la maglia della storica società lombarda C.C. Canturino 1902, è uno dei più attivi sostenitori in Lombardia: negli ultimi anni ha pedalato sulle strade di Marco Pantani nel ricordo delle grandi gesta in salita del Pirata romagnolo al Giro d’Italia e al Tour de France, e adesso mette in atto la campagna di sensibilizzazione istituita da “Io Rispetto il Ciclista” con il patrocinio dell’ACCPI, l’Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani.
Antonio è in costante contatto con numerose amministrazioni Comunali in Lombardia, e grazie anche alla sua collaborazione sono state molte le adesioni ottenute ed i cartelli già installati sul territorio, in particolare nella Brianza comasca. Per dare una marcia in più, sabato prossimo è in programma la pedalata che ricalca il percorso della quindicesima tappa del prossimo Giro d’Italia, la Seregno-Bergamo, attraversando le province di Monza – Brianza, Lecco ed appunto, Bergamo. Durante il tragitto verrà accompagnato da una ammiraglia per il servizio meccanico, e non mancherà la compagnia in bicicletta da parte di alcuni campioni del passato, del presente e del futuro, pronti ad unirsi per una buona causa.
“Tengo a considerare questo un punto di partenza, bisogna installare più cartelli salvaciclisti possibili per rendere le strade della Lombardia più sicure per l’utente più debole”, ha dichiarato Antonio Cortese. Con l’augurio che il messaggio venga inviato ed esteso a tutto il territorio nazionale ed alla gente che quotidianamente affolla le nostre strade con qualsiasi mezzo.
A cura di Andrea Giorgini Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata