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ARRIVANO LE PRIME DENUNCE PER I CICLISTI IN ALLENAMENTO


In questi giorni in cui è necessario restare a casa per rispettare le normative del Governo, nate per evitare ulteriori trasmissioni del Coronavirus, molte persone stanno trasgredendo a queste regole, mettendo a repentaglio la vita delle altre persone.

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Tra ieri e oggi, i casi di ciclisti fermati dalla Polizia e dai Carabinieri non sono pochi. Oggi, a Trieste, una persona in mountain bike è andata a sbattere contro un albero: a causa della rottura del casco, si è reso necessario l’intervento del Soccorso Alpino prima di affidare il biker al personale del 118.

“Il Paese è in difficoltà: i medici e gli infermieri del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico – CNSAS sono impegnati insieme agli altri colleghi ad assistere migliaia di contagiati dal nord al sud Italia. Sapete bene che per effettuare un soccorso speleologico in grotta o un soccorso alpino in alta montagna dobbiamo impegnare decine di operatori, compreso il personale sanitario. Immaginate quindi le difficoltà a cui andremmo incontro in questo momento per effettuare un soccorso, un soccorso che naturalmente metteremmo in atto, ma che potrebbe innescare una delicata gestione post intervento“. Questo è l’appello ufficiale del CNSAS.

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Gli interventi delle autorità riguardano anche i ciclisti che pedalano su strada. Dalla verifica delle autocertificazioni, sono scattate 8 denunce nei confronti di altrettante persone che hanno fornito informazioni non esatte o comunque non sufficienti a giustificare la propria mobilità. In particolare, sono stati sanzionati 3 ciclisti, uno dei quali aveva percorso più di 30 chilometri fuori dal proprio Comune.

Ieri, inoltre, sono stati fermati tre ciclisti nel cuneese, che si stavano allenando e che non avevano quindi necessità di spostamenti urgenti. E, come se non bastasse, oggi a Piacenza tre ciclisti sono stati investiti e hanno dovuto chiamare l’ambulanza, togliendo risorse sanitarie a chi è gravemente malato.

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39 Commenti

  1. Ma cosa c’e’ di così difficile da capire che DOVETE STARE A CASA?

    Già rompete i coglioni normalmente, almeno ora, rispettare una semplice regola, riuscite?

  2. C’è il decreto che parla da solo.
    Tutti i fenomeni che vogliono sostituirsi alla legge vadano a leggerselo. È molto meno rischioso andare in bicicletta in campagna in strade poco affollate magari che andare al supermercato tutti i giorni a fare “shopping” solo per uscire di casa e creare assembramenti….
    Le automobili sono il mezzo più pericoloso che crea incidenti quindi in teoria nn si dovrebbe uscire neanche in auto…per nn parlare degli incidenti in bicicletta a causa di gente al volante che vede il ciclista come “intralcio” e nn ha nessun rispetto… Per questo accadono… quindi meglio che stiano a casa loro

  3. Antonio Uccellatore

    Io penso che siano stati multati perchè erano in gruppo o perchè alcuni comuni hanno emesso ordinanza specifica x le bici. Poi i giornalisti le sparano tutte. Non è vietato uscire dal proprio comune, e un ciclista in allenamento può (deve) fare almeno 80 km… Mi sembrano strane ste multe. (art 10)

  4. non creiamo allarmismi… la “attivita’ fisica all’aperto” e’ consentita da decreto, mantenendo le distanze di sicurezza.. articolo 1 punto 3 del decreto 9/03/20

  5. Inutile ussno troppo ossigeno per i muscoli,e ne testa poco o nulla per il cervello. L’ho sempre pensato ma ora ne ho la conferma.

  6. Che dire:ognuno si comporti nel rispetto della legge secondo la propria coscienza. E finiamola li….!

  7. nicola pascale

    Per lavoro si può andare in bici portando l’autocertificazione, cominciate prendendo questa abitudine, vi permetterà quel poco di allenamento per non rimanere proprio fermi inchiodati, e magari continuerete a farlo anche quando ci saranno tempi migliori.

  8. Da ciclista a ciclisti, veramente non potete lasciare la bdc ferma fino al 25 marzo o per quanto sarà necessario? Veramente non vi rendete conto della situazione, che l’Italia sta affrontando un momento delicato e di emergenza che forse la maggior parte di noi non pensava di vedere/vivere durante la propria esistenza? La maggior parte di noi ha chiuso la propria attività professionale rispettando quello che è l’ultimo DPCM e veramente vi sentite in pace con voi stessi accampando teorie strampalate solo perché formalmente sarebbe consentita la sgambatella all’area aperta? Ma dai! Non ci posso credere…

  9. Quanta pochezza! Per fortuna che gente come me USA la testa e il buon senso: Per andare bici avremo tutto il tempo ma per ora no anche se il decreto ci lascia usiamo l’ intelligenza…spostiamoci per lavoro non per fare salutare sport riferito a questo periodo ovviamente.
    Un saluto a chi concorda con me

  10. Questa situazione rende una volta di più evidente come i soggetti ignoranti ed egoisti si trovino in ogni categoria , nei ciclisti come in tutti gli ambiti. Chi fa riferimento al decreto che non vieta l’attività fisica non ha l’intelligenza di capire che se durante la pratica sportiva subisce un infortunio da richiedere l’intervento dei sanitari mette ulteriormente in difficoltà del personale che in prima persona sta affrontando questa emergenza . Peggio ancora , alcuni ne sono consapevoli ma sono talmente egoisti da uscire ugualmente ad allenarsi . Finché esistono individui tali , saremo sempre bistrattati

  11. Ciao a tutti, in merito alla situazione odierna penso sia prioritario il buon senso, le sanzioni non sono la cura miracolosa per tutti i mali. L’attività sportiva all’aperto è importante soprattutto ad una certa età, anche se si fà un giro in bici, magari in solitaria e si attraversano altri comuni senza fermarsi, al massimo x una foratura, e poi si torna a casa, non penso possa arrecare alcun danno. Bisogna sicuramente evitare di stare in gruppo. Quando le regole sono troppo rigide creano panico e psicosi, basta very cosa stà accadendo nei supermercati in queste settimane.

  12. Già rompevano i coglioni a camminare in gruppo figuriamoci ora

  13. Va bene restare a casa ma la bici non inquina e non ti inquina se esci da solo ….c’è il punto 10 e se esco io me lo porto dietro …ieri sono caduto da una sedia mentre sistemavo una tenda …quindi …e poi considero più a rischio infatti per la prima volta ho fatto la
    Spesa online i supermercati …

  14. luigi volontè

    Correzione il mio commento era rivolto al sign. Ignazio Rotondo

  15. luigi volontè

    Questo è razzismo sanitario e mancanza di rispetto mi dispiace ma lei è una cattiva persona

  16. Ognuno dice la sua al riguardo del decreto, la cosa che più mi sconvolge e da questo capisco anche l’ odio nei nostri confronti da parte di chi va in macchina, La mancanza di senso civico è la prepotenza di ciclisti che pur non essendoci un divieto assoluto perseverano ad andare in bici senza Contare che se hanno un incidente potrebbe non esserci una autombulanza a disposizione per andarlo a soccorrere, O andare in ospedale e trovarsi contagiato in sala d’ attesa. Io consiglieri a quelli che non riescono a stare a casa di non doparsi così non hanno bisogno Di smaltire. Siate più civili ed educati che ne benificiamo tutti.

  17. GIOVANNI Pierini

    #Io resto a casa# Perché sto bene ciao a tutti Giovanni

  18. Premesso che svolgere attivita’ motorie sono lecite dal Decreto. Quindi mi attengo alle norme di legge. Infortuni? Certo sono all’ordine del giorno ma non solo per chi va in bici. La strada fa vittime, ma anche altre attività motorie. A casa poi avvengono molti infortuni legati a lavori casalinghi. Il buon senso è quello di stare lontani da altre persone . Non demonizziamo chi va bici per fare la spesa o per una salutare sgambata. La sedentarietà, il consumo smodato di cibo e alcol e fumo non aiuta certo a stare in salute, creando patologie di ogni genere riempiendo ospedali.

  19. Serve sempre buon senso, ad ogni modo pur essendo contrario ad allenarsi in questo momento non capisco come possa essere fatto un verbale in quanto sul sito del Ministero il punto 10 recita cosi: LO SPORT E LE ATTIVITÀ MOTORIE SONO AMMESSE NEGLI SPAZI APERTI, PUR CHE SI EVITINO ASSEMBRAMENTI E SI RISPETTINO LE DISTANZE DI SICUREZZA

    • Davide, a parte che non è specificato chi è stato sanzionato nei casi esposti, comunque un ciclista nella maggior parte dei casi esce dal proprio comune quindi è già in torto anche se è da solo. Io in meno di 10 km ho 8 comuni diversi e abito in pianura . È una situazione difficile da accettare…. Speriamo che aiuti a migliorare la situazione

  20. Sì ma allora cosa scrivono nell’ordinanza “è permessa l’attività fisica all’aria aperta purché non in gruppo”, se poi non è vero che è permessa! Ditele chiaramente le cose.

  21. Ragazzi, tutte vere le vostre affermazioni, ma un po’ di responsabilità da parte della nostra categoria così bistrattata, non farebbe proprio male

    • Dario Viscito

      Scusami ma gli automobilisti non hanno incidenti in questo periodo in cui sono obbligati ad andare a lavoro? Loro non vengono denunciati se vanno anche 30 km oltre i limiti. Io ho scelto di avetre la bici come mezzo di trasporto e lavoro in ospedale ,ti posso assicurare che l’egoismo e molto maggiore e tristemente dannoso per l’automobilista . Va cambiata la mentalità e viaggiare a max 30 all ora questo è altruismo e rispetto per gli altri in periodi come questo , Chi dovrebbe essere denunciato dunque?

  22. Visto che la mobilità per necessità non è certamente sanzionabile, possiamo con buon senso coniugare istanze di training a utilità inalienabili, per esempio usare la bici per andare a fare spesa alimentare zainetto in spalla; poi certamente non e’ il caso di fare lunghi di 200km in giro per tutta la provincia, o alti valichi montani, o percorsi ermi in MTB. Io ieri ho fatto 4 ore di ripetute in salita rimanendo a pochi chilometri da casa entro i limiti del mio comune

  23. Carissimo Ignazio, io pure sono da oltre 40 anni ciclista e adesso soffro a stare sul divano perchè non posso, anzi non è ragionevole che faccia altro.
    Non mettermi però il dubbio con le tue considerazioni che sotto il casco di chi va in bici vi sia poco buon senso, nessuna consapevolezza sociale, rispetto per il prossimo, ma solo egoismo proprio.
    Non mi sembra di ricordare il tuo nome tra coloro che hanno nel ciclismo la loro professione, quindi ragioniamo con la testa, non con le gambe, o ancora peggio con altro.
    #celafaremo, anche a tornare in bici.

  24. Lo sport amatoriale favorisce il mantenimento di una buona forma psico-fisica costituendo così una forma di prevenzione verso problematiche legate alla salute

  25. Massimo Bisogno

    È previsto fare sport e attività all’aria aperta come recita l’art 1 ultimo periodo del DPCM 9 Marzo 2020

  26. Che tristezza….. chi proprio crede che sia giusto andare ad allenarsi, vuol dire che non ha capito nulla. Legge o non legge. È solo una questione di buon senso. Gli ospedali non hanno bisogno di un idiota che non sa andare in bici….

  27. Sono propenso all’allenamento in bici se si sta in una distanza ragionevole da casa oppure se si dispone di un circuito da poter utilizzare vino casa.

  28. GIOVANNI BONDARDO

    Può essere inopportuno ma si può uscire in bicicletta. L’articolo 1 comma 3 del Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri del 09 marzo 2020 prevede all’ultimo periodo “lo sport e le attività’ motorie svolti all’aperto sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della distanza interpersonale di un metro”, e il decreto di ieri non ha abrogato questa parte. Dunque si può fare

  29. Ignazio Rotondo

    Il Dpcm del 9 marzo non vieta le uscite in bici nell’ambito del comune di residenza, purché avvengano da solo a distanza maggiore di m. 1,00 dal compagno di pedalata. Perché non mandiamo a casa tutti coloro che occupano i posti letto in ospedale per patologie legate alla droga, tabacco e obesità per eccesso alimentari. Svuoteremmo metà delle strutture ospedaliere. Invece stigmatizziamo il comportamento del ciclista che pur restando nell’ambito consentito dai provvedimenti subisce un infortunio.

    • Lo sport amatoriale favorisce il mantenimento di una buona forma psico-fisica costituendo così una forma di prevenzione verso problematiche legate alla salute

    • Caro Ignazio io pure da oltre 40 anni sono un ciclista e soffro a stare sul divano, ma non mettermi con la tua considerazione il dubbio che sotto il casco di chi va in bici non vi sia buon senso e rispetto del prossimo, ma solo egoismo!

      • Dario Viscito

        Scusami ma gli automobilisti non hanno incidenti in questo periodo in cui sono obbligati ad andare a lavoro? Loro non vengono denunciati se vanno anche 30 km oltre i limiti. Io ho scelto di avetre la bici come mezzo di trasporto e lavoro in ospedale ,ti posso assicurare che l’egoismo e molto maggiore e tristemente dannoso per l’automobilista . Va cambiata la mentalità e viaggiare a max 30 all ora questo è altruismo e rispetto per gli altri in periodi come questo , Chi dovrebbe essere denunciato dunque?

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