Fabio Aru ha chiuso la tappa di ieri della Vuelta a España a 32 minuti dal proprio compagno di squadra, il vincitore Tadej Pogačar. Lo sloveno ha dimostrato, ancora una volta in questa stagione, di essere uno dei talenti più cristallini del ciclismo internazionale, e in futuro sarà sicuramente uno degli uomini da battere nelle grandi corse a tappe.
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Questa, però, per la UAE Team Emirates, sarebbe dovuta essere la Vuelta del rilancio per Fabio Aru, il quale è reduce da una stagione piuttosto difficile sotto ogni punto di vista. Il corridore sardo ha dovuto rinunciare al Giro d’Italia a causa dell’operazione all’arteria iliaca, un problema scoperto definitivamente alla fine di marzo, proprio mentre Fabio era nel bel mezzo della preparazione per la corsa rosa.
L’intervento è riuscito perfettamente, e dopo la ripresa degli allenamenti la squadra ha deciso – complici le buone performance fornite nelle prime gare, come il GP Lugano e il Giro di Svizzera – di farlo partecipare al Tour de France, ovviamente senza cercare il risultato, ma semplicemente come una preparazione al finale di stagione.
Aru ha chiuso il Tour de France al 14/o posto in classifica generale, a 27’36” da Egan Bernal. Il suo miglior piazzamento è stato il 19/o posto nella frazione con il Tourmalet.
La Vuelta a España di Aru era stata, tutto sommato, abbastanza incoraggiante fino a ieri. Nonostante la caduta nella cronometro a squadre iniziale, con una botta al ginocchio che gli impediva di spingere a fondo, ha ottenuto il quinto posto nella tappa di Calpe e l’ottavo nella frazione di Mas de la Costa. Ieri, invece, il crollo.
Mentre Fabio si cela dietro al silenzio, in casa UAE Team Emirates si cerca di correre ai ripari. Aru è il corridore di riferimento di questa formazione alla quale è approdato nel 2018, ma dallo scorso anno non è mai riuscito a fornire una prestazione convincente.
Il suo contratto con il team scadrà solo a dicembre 2020, quindi è prematuro parlare di cambiamenti in questo senso. E’ normale, però, che adesso bisognerà continuare ancora a capire cosa sia successo, anche perché sono passati “solo” 4 anni dall’anno in cui Aru ha vinto la classifica generale della corsa spagnola.
A cura di Carlo Gugliotta per InBici Magazine
un grande bluff x chi nn se ne fosse accorto
….basta….non s’è né può più di parlare di un corridore normale fino a tre anni fa che ha avuto il culo grazie al suo procuratore di strappare un contratto immeritato…ora non va più neanche a spinta…