Nell’arrivo in salita di Lagos de Covadonga, salita considerata l’Alpe d’Huez di Spagna, a vincere è Thibaut Pinot, che con un’azione di testa e di cuore è riuscito ad imporsi su questo difficile traguardo. Se Simon Yates può esultare per aver conservato la maglia di leader della classifica generale, non possono essere altrettanto felici Alejandro Valverde e Nairo Quintana, che continuano a mantenere rispettivamente la seconda e terza posizione in classifica generale senza mostrare l’intenzione di voler prendere seriamente in mano l’iniziativa.
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A questo proposito è sembrato emblematica il gesto di Simon Yates, che è sembrato voler mandare a quel paese Quintana che non gli stava dando cambi.
Ma il vero crollo, oggi, è stato per Fabio Aru. Il corridore della UAE Team Emirates ha tagliato il traguardo con un ritardo di 5’19” rispetto a Pinot. Un ritardo troppo pesante se consideriamo che mancano circa tre settimane al mondiale di Innsbruck, ed è un boccone difficile da digerire anche per la UAE Team Emirates, la quale, dopo un Giro d’Italia non all’altezza, aveva deciso di puntare ancora sul sardo in vista della corsa spagnola.
Dalla tappa odierna si è capito che ad Aru non manca solo il cambio di ritmo, ma probabilmente manca qualcosa in più. Questa stagione non è buona per il Cavaliere dei Quattro Mori: bisognerà verosimilmente azzerare tutto e ricominciare da capo. Fabio ha talento e ha tutte le possibilità per poter tornare sui podi delle grandi corse a tappe, ma dovrà prima fare un’attenta analisi di ciò che non ha funzionato.
A cura di Carlo Gugliotta per InBici Magazine