Con l’evento Extragiro, che si è tenuto nel fine settimana all’autodromo di Imola, è ufficialmente ripartito il ciclismo anche in Italia dopo l’emergenza sanitaria Covid-19. Bisogna ancora convivere con le regole anti contagio, ma se non altro possiamo scrivere che l’attività ciclistica in Italia è ufficialmente ripartita.
Per affrontare meglio questo argomento e per capire quali risvolti ci saranno nelle gare future abbiamo deciso di contattare il prefetto Roberto Sgalla, presidente di Formula Bici ed esperto di sicurezza stradale: l’intervista è disponibile anche attraverso il file audio che vi proponiamo di seguito.
“Credo sia indispensabile fare chiarezza – spiega il prefetto Sgalla – quindi credo sia necessario chiarire alcuni punti per vivere il ciclismo in piena sicurezza. Il primo pilastro riguarda le gare organizzate dalla Federazione Ciclistica Italiana ritenute di carattere nazionale e sottoposte alle linee guida che la FCI stessa si è data: queste manifestazioni sono già ripartite, per esempio con la tre giorni a Imola di Extragiro e il prossimo fine settimana con il Trofeo Anelli. Sono gare destinate a corridori agonisti, che hanno la caratteristica di non poter avere pubblico, ma che possono svolgersi regolarmente”.
Al di là della ripresa agonistica e giovanile, vi è anche tutto il mondo amatoriale, che sta ancora aspettando l’ok del Governo per gli sport di contatto. Per ora, il via libera è arrivato solo da alcune regioni, come spiega lo stesso Sgalla: “Per ciò che riguarda gli amatori, che non possono richiamarsi al regolamento delle gare nazionali, il Governo non ha ancora autorizzato gli sport di contatto, quindi per la ripresa di questa attività si rinvia alle ordinanze delle regioni. Io ne ho due, sono quelle dell’Emilia Romagna e del Piemonte.
L’Emilia Romagna permette gli sport di contatto dal 18 luglio nel rispetto dei protocolli delle singole federazioni. La regione raccomanda alle società sportive di fare test sierologici agli sportivi tesserati. L’organizzatore delle gare quindi non deve raccomandare l’esame ma è un compito che deve assumersi la società sportiva: se si mandano degli amatori a una Granfondo bisogna raccomandare loro di fare il test. L’ordinanza del Piemonte, invece, rimanda al famoso protocollo tra Stato e regioni”.
“Ad oggi non c’è un DPCM del Governo che autorizza gli sport di contatto – afferma il presidente di Formula Bici – quindi dove c’è un regolamento regionale è possibile riprendere l’attività amatoriale, dove non c’è non è possibile. Abbiamo visto che in alcuni casi i sindaci non autorizzano le gare perché hanno timore, ma questo è a valle del problema: oggi gli organizzatori possono avanzare richiesta nel rispetto delle singole ordinanze”.
Per ciò che riguarda le manifestazioni amatoriali, “le Granfondo si effettueranno nel rispetto delle linee guida dell’ente o della Federazione di appartenenza: la FCI ha emanato i regolamenti. Sono delle regole molto severe, ma ne va della salute della gente e non possiamo rischiare”.
Nel suo intervento, il prefetto Sgalla ha voluto sottolineare anche i regolamenti dell’INAIL che sollevano gli organizzatori da qualsiasi responsabilità dovuta a un possibile contagio durante una manifestazione: “C’è una circolare dell’INAIL molto chiara, secondo la quale, se un organizzatore ha rispettato tutte le regole, il magistrato dovrebbe sollevare l’organizzatore da qualsiasi responsabilità. Ribadisco, le regole sono severe e complicate da applicare, ma ripartire è un segnale di speranza, e dobbiamo farlo in piena sicurezza”.
Infine, Sgalla afferma che “dovremo abituarci a vedere gare senza pubblico: la Strade Bianche, gara professionistica del primo agosto, sarà senza spettatori a bordo strada e questo è inevitabile seguendo le direttive del Governo. Sicuramente non è stato facile per la Federazione stilare questi regolamenti, ma credo che tutta la FCI abbia fatto un lavoro enorme, che ha permesso di ripartire nel modo giusto”.