Dopo aver ascoltato Daniela Isetti (fai click qui per rileggere l’intervista), abbiamo dato voce a Silvio Martinello, altra figura candidata alla presidenza della Federazione Ciclistica Italiana per il prossimo quadriennio. L’oro olimpico di Atlanta 1996 su pista, ha spiegato che la sua candidatura nasce “da un progetto che parte da lontano, e sul quale ho riflettuto a lungo dopo aver ricevuto diverse sollecitazioni nell’ambiente. Ci avevo già pensato quattro anni fa, ma non vi erano i presupposti, soprattutto a livello personale, ma adesso è il momento giusto per scendere in campo”.
Nell’intervista audio realizzata durante Ultimo Chilometro, Martinello si è soffermato a parlare del ruolo dei tecnici azzurri: “Sono tutti molto preparati e conosciamo tutti i risultati ottenuti dalle nostre nazionali nel corso di questi anni”, e soffermandosi sul ruolo di Davide Cassani ha spiegato: “Ho grande stima per Davide, è un uomo immagine per la nazionale e credo che avere una figura come la sua sia molto importante. Secondo me, però, un selezionatore non dovrebbe essere anche coordinatore, perché questo doppio ruolo può creare degli imbarazzi. E’ giusto che ci sia una sorta di team manager delle nazionali azzurre, ma il suo ruolo deve essere separato da quello del selezionatore. Ovviamente questa non è una critica che faccio a Davide, ma una riflessione sul sistema“.
Martinello è anche convinto che il ciclismo amatoriale debba aiutare il ciclismo giovanile: “In primo luogo, mi rendo conto che ci sono delle discrepanze enormi per ciò che riguarda i costi da sostenere per chi organizza Granfondo sotto l’egida della FCI e tra chi le organizza sotto gli altri enti di promozione sportiva. Il ruolo della FCI dovrà essere quello di assottigliare queste differenze e offrire dei servizi agli organizzatori, lavorando al massimo per la sicurezza dei partecipanti. Siamo in un periodo difficile e benvengano i ciclisti che pedalano per divertimento, ma perché non organizzare anche delle gare Juniores o Under 23 nello stesso giorno di una Granfondo? In questo la FCI dovrà lavorare molto, perché il settore amatoriale deve essere una risorsa per permettere ai nuovi talenti di crescere”.
Di seguito l’audio con l’intervista completa. Buon ascolto.