Brent Coopeland, team manager della Bahrain Merida, ha le idee molto chiare: dopo l’incidente che ha messo fuori gioco Vincenzo Nibali, che è costretto a portare il busto e a rimanere giù dalla bici per almeno 15 giorni, intende fare causa ad ASO, la società organizzatrice della corsa francese.
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“Alla base del problema c’è sempre la sicurezza – ha spiegato il team manager – non ci sono abbastanza controlli, non ci sono gli investimenti necessari. Questo non è accettabile. Stiamo valutando la possibilità di azioni legali nei confronti degli organizzatori”.
Il paragone di Coopeland è lo stesso che stanno afcendo molti appassionati: “Ho in mente il modo in cui era stata gestita la tappa dello Zoncolan al Giro, con tutta quella gente a fare un cordone di sicurezza. Esemplare. Dove è successo l’episodio di Nibali, le persone avevano spinto via le transenne”.
Inoltre, il team non ha giustamente digerito il fatto che non ci sia stato un elicottero a disposizione per portare in ospedale il proprio corridore.
Nel frattempo, Vincenzo Nibali sta già cercando di programmare il gran finale di stagione. Il mondiale di Innsbruck si svolgerà su un percorso ideale alle sue caratteristiche, quindi ad oggi è molto probabile una sua partecipazione alla Vuelta senza velleità di classifica, ma con l’obiettivo esclusivo di preparare il mondiale.
A cura di Carlo Gugliotta per InBici Magazine