Lo Yad Vashem, il memoriale ufficiale di Israele delle vittime ebree dell’olocausto, ha dichiarato Gino Bartali “Giusto fra le nazioni”. Il riconoscimento, deciso lo scorso 7 luglio e ufficializzato oggi, è un omaggio all’ex corridore per il suo impegno a favore degli ebrei durante l’occupazione nazista in Italia nel settembre 1943.
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Lo Yad Vashem ha spiegato che Bartali, “un cattolico devoto, ha fatto parte, nel corso dell’occupazione tedesca in Italia, di una rete di salvatatggio i cui leader sono stati il rabbino di Firenze Nathan Cassuto e l’Arcivescovo della città cardinale Elia Angelo Dalla Costa”.
“Questa rete ebraico-cristiana – prosegue il memoriale d’Israele in una nota pubblicata sul sito ufficiale -, messa in piedi a seguito dell’occupazione tedesca e all’avvio della deportazione degli ebrei, ha salvato centinaia di ebrei locali ed ebrei rifugiati dai territori prima sotto controllo italiano, specialmente in Francia e Jugoslavia. Bartali ha agito come corriere nella rete, nascondendo documenti falsi e carte nella sua bicicletta e trasportandoli attraverso le città, con la scusa degli allenamenti. Nonostante fosse a conoscenza dei rischi corsi per aiutare gli ebrei, Bartali ha trasferito documenti falsi a tanti contatti, tra cui anche il rabbino Cassuto”.
Bartali, nato a Firenze nel 1914 e morto nel 2000, è stato fra i più grandi campioni del ciclismo italiano, aggiudicandosi per tre volte il Giro d’Italia (1936, 1937 e 1946) e due Tour de France (1938 e 1948).