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‘BERICI CLIMBS’, IL PARCO CICLOTURISTICO PIÙ GRANDE D’ITALIA


Il consigliere regionale Marco Zecchinato (Lega- LV) ha presentato oggi, a palazzo Ferro Fini, il progetto ‘Berici Climbs’, il parco cicloturistico più grande d’Italia, che valorizza in particolare il territorio dei Colli Berici, promuovendo valori di ecosostenibilità, attraverso l’uso della bicicletta, e facendo scoprire e conoscere le bellezze del territorio vicentino.

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Il presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti ha introdotto la conferenza stampa, ringraziando il consigliere Zecchinato e gli ospiti intervenuti alla presentazione del progetto “‘Berici Climbs’, il primo e più articolato parco ciclistico italiano e uno dei maggiori, se non il maggiore, in Europa. Vi assicuro che, da vicentino e appassionato di ciclismo, c’è veramente tanta soddisfazione e legittimo orgoglio nel presentare una proposta organica per 2760 chilometri di percorsi, attraverso 16 Comuni, lungo 40 itinerari, con 459 chilometri di salite disponibili di diverse difficoltà, perché ci sono salite pedalabili adatte a tutti, ma ci sono anche tratti che mettono alla prova anche i più raffinati e allenati ‘grimpeur’. Le statistiche ufficiali sono ancora ferme al 2022, anno molto indicativo in cui si è registrato a livello nazionale un giro d’affari da 7,4 miliardi di euro, con 6,3 milioni di turisti attivi che hanno scelto la bicicletta come compagna di viaggio. Quasi la metà del giro d’affari proviene dai circa due milioni di cicloturisti veri e propri che valgono una spesa di 3,4 miliardi, articolata dalle strutture ricettive (1,4 miliardi), seguite da ristorazione (0,8 miliardi), abbigliamento (0,5 miliardi) e attività leisure (0,3 miliardi), con una durata media della vacanza in bicicletta che si attesta sugli undici giorni. questo è il dato nazionale”.

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“Veneto, Trentino-Alto Adige e Toscana da sole attraggono il 47 per cento dei flussi cicloturistici del 2022 – ha aggiunto il Presidente del Consiglio regionale – ma il cicloturismo progressivamente si va diffondendo in tutto il Paese. E’ un settore che vede i suoi appassionati spendere nel territorio mediamente poco meno di 130 euro al giorno, cifra per altro in crescita e che, dato non trascurabile, si sviluppa lungo l’arco temporale dell’anno a eccezione del logico calo invernale: il turismo in bicicletta è destagionalizzato, investe quindi anche i periodi di bassa stagione, dalla primavera sino all’autunno inoltrato, e se combinato con altre offerte, come quelle a valenza naturalistica- ambientale, culturale, enogastronomica, apre la strada a un probabile exploit nei prossimi anni”.

“‘Berici Climbs’ – ha proseguito Ciambetti – va inserito nel contesto più ampio di una nuova offerta turistica, destagionalizzata, un nuovo modo di vivere l’ambiente e la natura, aprendo orizzonti lontani dai grandi flussi turistici sovraffollati. I Colli Berici rappresentano una occasione straordinaria: sono uno dei pochi posti al mondo dove è possibile leggere nella sua interezza l’Antropocene, cioè l’era del pianeta segnata dalla presenza umana, visto che troviamo resti che spaziano dai neanderthaliani sino ai nostri giorni, ma potremmo andar ben prima dell’arrivo degli esseri umani visto che dove oggi sorgono i Berici un tempo si sviluppava un ambiente marino, una specie di laguna, un ambito simile a quello di una lunga barriera corallina, che ancora oggi possiamo intravedere nelle rocce che vanno da Lumignano a San Donato di Villaga. Poi, 6 milioni di anni fa, mentre il mare si ritirò definitivamente dalla pianura, emersero i Colli Berici, che oggi ospitano questo parco ciclistico adatto ad ogni tipologia di appassionato, che può arrivare all’area berica grazie ad una rete di piste ciclabili che vanno via via ampliandosi ma che già oggi collegano la città di Vicenza al versante sud-est, lungo l’asse parallelo alla Riviera Berica, alla quale si arriva, in bicicletta anche da Padova e dal Bacino dell’ambito collinare e termale degli Euganei, nonché da Treviso, via Grisignano di Zocco, grazie alla Treviso- Ostiglia. Per gli appassionati non c’è che l’imbarazzo della scelta, una scelta vincente, per altro, se consideriamo anche la presenza in Veneto della filiera delle biciclette con numerosi marchi storici e veri e propri monumenti della storia del ciclismo, a iniziare dalla Campagnolo, per non parlare poi di quelle botteghe d’arte e officine in grado di preparare biciclette su misura di straordinaria qualità”. 

“Non dimentichiamo, da ultimo ma non per ultimo – ha concluso Roberto Ciambetti – l’evoluzione della e-bike a pedalata assistita che consente l’accesso anche a percorsi impegnativi, anche a quelli della rete Berici-Climb, ad un grande pubblico. Questa tipologia di turismo va sviluppandosi sempre più e sempre più dobbiamo credere a questa forma che, combinata con il turismo dei Cammini, costituisce una nuova frontiera su cui il Veneto può offrire molte alternative tutte di qualità lungo l’intero anno”. 

Il consigliere Marco Zecchinato ha esternato tutta la “personale soddisfazione per presentare oggi, qui a palazzo Ferro Fini, una particolarità berica rappresentata proprio dal parco cicloturistico dei Colli Berici, i quali, come un po’ tutte le colline venete, presenta caratteristiche che rendono questi territori molto attrattivi. In particolare, ‘Berici Climbs’ è una iniziativa che, con una applicazione, una progettualità, 100 salite, circa 50mila metri di dislivello, in ascesa e discesa, 40 itinerari, vuole valorizzare i Colli Berici. Ci sono percorsi, tutti su strada, adatti sia ai professionisti, sia agli amatori, ma anche a chi abbia semplicemente voglia di frequentare e di fruire delle bellezze paesaggistiche dei nostri Colli e della pianura circostante. I percorsi sono fruibili con biciclette da corsa, ma anche con mountain bike, bici elettriche e Gravel. Senza dimenticare che i cicloturisti potranno ristorarsi degustando l’eccellente enogastronomia locale, con tantissimi prodotti tipici veramente squisiti”.

“Credo che questa iniziativa sia assolutamente mutuabile da tutti e dodici i nostri ambiti collinari – ha aggiunto Zecchinato – perché il ciclismo è nel DNA dei veneti e un po’ tutti i nostri Colli hanno ospitato almeno qualche tappa del Giro d’Italia, o un Mondiale di ciclismo, oppure gare di mountain bike e Gravel. Qui c’è una importante filiera ciclistica e cicloturistica, proprio legata alla produzione di biciclette e di mezzi, senza dimenticare la presenza di blasonate squadre ciclistiche. E ricordo che la Regione del Veneto, anche nell’ultima progettualità triennale dei lavori pubblici, ha investito tante risorse sulle Ciclabili: penso alla Treviso- Ostiglia, all’Adriatica, alla VenTo, alla ciclovia del Garda. Proprio le piste ciclabili hanno reso e renderanno ancora più accessibili le nostre colline, unitamente alla viabilità regionale, con la superstrada Pedemontana veneta che ha proprio cambiato la geografia dell’accessibilità a tutte le aree collinari”. 

Matteo Mastrovita ha ideato “il progetto ‘Berici Climbs’, il parco cicloturistico più grande d’Italia, con 100 salite, 40 itinerari, 50mila metri di dislivello, per un totale di 3 mila chilometri, quattro anni fa, in piena pandemia, con l’obiettivo di scoprire il territorio dei Colli Berici. Grazie alle moderne tecnologie, da casa, ho iniziato a studiare la conformazione geologica dei Colli e le caratteristiche delle loro strade. I Berici presentano una particolarità: sono un plateau collinare che si può ascendere da tutti e quattro i lati. Terminate le restrizioni, ho visitato le colline beriche, anche in bicicletta, maturando l’idea di classificare le cento salite in base al loro grado di difficoltà, un po’ come si fa con le piste da sci. Ma, ovviamente, al contrario, visto che qui l’obiettivo è salire. A ciascuna salita, in base alla lunghezza, alla pendenza media e massima, alla tipologia di pavimentazione, ho attribuito un colore che va dal verde, ovvero il livello più facile, fino al nero, con le asperità più ardue, passando per l’azzurro, il giallo e il rosso. Inoltre, per rendere il parco fruibile anche a un turismo più allargato e, in particolare alle famiglie, ho inserito 40 itinerari, tutti circolari, anch’essi classificati in base ai diversi gradi di difficoltà che presentano, che si sviluppano alla base dei Colli. Abbiamo creato un Portale, tradotto in 20 lingue, con l’obiettivo di far conoscere il territorio vicentino, e dei Berici in particolare, non solo in Italia ma anche all’estero. Vogliamo attrarre tantissimi appassionati di cicloturismo, pensando soprattutto al Nord Europa dove c’è una grandissima cultura in materia, per dare al nostro Veneto una freccia turistica in più che lo renda, se possibile, ancora più attrattivo di quanto già non lo sia. Infine, abbiamo ideato due Contest a pagamento, per creare interesse tra gli appassionati delle due ruote. Il primo, premierà chi avrà fatto più salite in sette mesi, con la consegna di un diploma a chi raggiungerà le 100 salite. Poi, un concorso fotografico ‘Pedala, scatta e sogna’, che premierà chi avrà scattato la migliore fotografia percorrendo dieci dei quaranta itinerari. Il ricavato dai due concorsi sarà devoluto alla Fondazione Michele Scarponi”.

Il Dott. Bruno Ruffato, medico pediatra e presidente del progetto ‘VaccinarSi Bike’, ha spiegato che “l’obiettivo della progettualità è promuovere la salute di tutti contro la disinformazione di pochi, girando per l’Italia. Vogliamo diffondere la buona informazione in materia di vaccinazioni, che sono estremamente sicure, e di prevenzione. Nella consapevolezza che la bicicletta è un mezzo straordinario per stare in salute e per prevenire molte patologie. Da appassionati ciclisti, con le nostre magliette rosa, cercheremo di essere presenti, rinnovando la tradizione, alle due tappe del prossimo Giro d’Italia, che arriveranno a Padova e a Bassano”.

Fonte consiglioveneto.it – Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata

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