Bjarne Riis è tornato nel World Tour e, inevitabilmente, la notizia ha fatto scalpore e “rumore” tra gl appassionati di ciclismo che non gradiscono il passato del manager danese che con la sua società ha acquisito il 30% del Team NTT assumendo il ruolo di team manager.
Il nome di Riis è stato legato al doping e lo stesso manager ha confessato di aver usato prodotti vietati durante la cavalcata che lo ha portato a conquistare il Tour de France 1996. Assunto il ruolo di manager il danese è stato coinvolto in vicende legate al doping che lo hanno allontanato dal World Tour ma non dal ciclismo in quanto il danese si era accasato in una formazione femminile.
Il libro, fresco di stampa, del manager Rudy Pevenage, che aveva lavorato con Ullrich e con lo stesso Riis ha rispolverato il passato di doping del Team Telekom e il manager che ha fatto il suo debutto al Tour Down under ha voluto chiarire alcuni aspetti nella prima conferenza stampa ufficiale.
“non nego di aver in passato commesso degli errori, ho confessato e mi sono scusato per questo ma ora sono cambiato. Un nuovo scandalo rovinerebbe me e la mia famiglia se dovessi sbagliare, mettetemi in prigione” ha dichiarato Bjarne Riis.
Le critiche e i mugugni legati al suo ritorno non sono naturalmente passate in osservate: “le ho sentite e lette ed è normale che feriscano, non sono un robot ma un uomo. Devo andare avanti, non posso cancellare il mio passato ma ho imparato molto da quello che è accaduto. Quel periodo e quel modo di pensare hanno fatto molto male alla mia vita e mi hanno causato tanti problemi” ha detto il danese.
“Sono tornato perché la passione per il ciclismo è la solita e guardare il ciclismo in tv era troppo frustrante, voglio trasmettere le mie abilità alla squadra. Penso di poter dare ancora molto a questo sport anche se a questo punto della mia carriera penso di non aver nulla da dover dimostrare” ha concluso l’ex ciclista della Telekom.
Fonte: Ciclonews.biz