Al Tour de France si vivono giornate dal risvolto differente. Ventiquattro ore fa eravamo qui a discutere (ed abbiamo proseguito anche oggi) sulle drammatiche cadute e su come bisognerebbe prevenire per evitare che accadano nuovamente, e adesso ci stiamo godendo le lacrime di Mark Cavendish.
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La storia sportiva del campione dell’Isola di Man, già romanzata in più episodi, penso che abbia bisogno di una ennesima puntata. Si, perchè c’è molto da raccontare, soprattutto di questo 2021 che è considerato come una sorta di “rinascita” del britannico dopo alcuni anni un po’ bui. Lo ricordavamo alla Gand-Wevelgem 2020, quando in lacrime disse che quella “sarebbe potuta essere la sua ultima gara in carriera”. E qui la Deceuninck-Quickstep, grazie anche al suo boss Patrick Lefevere, ha messo il suo zampino per il ritorno “a casa” di Cannonball per il 2021, ancora da atleta, ancora da campione.
Ci è voluto un po’ di rodaggio per rivederlo ad alti livelli, ma il britannico ha voluto mettere le cose in chiaro fin da subito che questa nuova stagione non sarebbe stata ancora vissuta nell’anonimato. Prima una serie di piazzamenti sul podio nelle classiche di apertura della stagione in Belgio e poi ad aprile il ritorno alla vittoria durante il Giro di Turchia. Cav ci ha preso gusto vincendo ben quattro tappe, per poi tornare al successo poche settimane fa al Giro del Belgio. Al Tour non ci sarebbe dovuto andare, ma all’ultimo momento la squadra lo convoca al posto di Sam Bennett, il Re della Classifica a Punti dell’edizione 2020 della Grande Boucle.
Mark è lo sprinter di punta del Wolfpack in Francia, e la squadra parte alla grande vincendo la prima tappa con Julian Alaphilippe, che va subito in giallo. Il britannico ha tutta la squadra per lui nelle frazioni di pianura, e con nomi di spicco: Tim Declercq, Davide Ballerini, Kasper Asgreen, lo stesso Alaphilippe, Mattia Cattaneo ed infine il pilota perfetto, Michael Mørkøv.
La storia oggi si è riscritta: dove? A Fougères, cittadina bretone al confine con la Regione dei Paesi della Loira e dominata da un imponente castello. Qui Mark vinse in maglia Etixx-Quickstep nel 2015, poi l’anno successivo ancora quattro tappe con la Dimension Data, di cui una a Villars-les-Dombes Parc des Oiseaux. L’ultima, prima di oggi, arrivata soprattutto grazie al lavoro dei compagni di squadra che sono andati a riprendere Bert Van Moer a 200 metri dall’arrivo, quando poi Mark Cavendish ha sparato la nuova palla di cannone vincente, la numero 31 in carriera alla Grande Boucle. Una astinenza che durava da ben cinque anni.
Dopo la vittoria, le lacrime a dirotto. L’abbraccio con i compagni, con lo staff ed i massaggiatori, infine l’intervista post-gara con la voce tremolante dall’emozione e l’adrenalina. Questo è il ciclismo che volevamo rivedere, dove le emozioni e la gioia pervadono gli occhi degli appassionati di questo meraviglioso sport. Bentornato in paradiso, Mark.
A cura di Andrea Giorgini Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata