I Musei della Bicicletta
Viaggio virtuale nei musei italiani del ciclo. Tante collezioni pubbliche e private che raccontano la storia e lo sviluppo del Belpaese
Siete amanti delle biciclette e appassionati di antiquariato? Allora prendete carta e penna e annotatevi qualche appunto, perché oggi parleremo di musei delle biciclette.
Prima qualche rapida nota storica. I primi antenati della bicicletta comparvero nell’800: si chiamavano Draisine ed erano pezzi di legno muniti di ruote e sterzo ma senza pedali. Il primo veicolo su ruote con i pedali compare nel 1865. Questi velocipedi – come la Michaudine del 1856 – hanno telaio in ferro e ruote in legno. La scoperta della vulcanizzazione consentì l’applicazione delle ruote gommate su cerchioni metallici e freni a tampone portando notevoli migliorie per la solidità e la sicurezza del veicolo. Dai primi modelli dotati di grande ruota anteriore ed ali fissi il velocipede si è evoluto in fretta in una miriade di variabili con applicazioni di ogni tipo: trazione a leva, a catena, con cardano.
Se volete ammirare un gustoso preview delle biciclette del passato non potete non ammirare la collezione allestita al Museo Luciano Nicolis di Villafranca di Verona dove, nella sezione meccanica, si trovano alcuni modelli davvero splendidi.
Un’interessante collezione si trova anche a Salcedo, piccolo paesino del vicentino. Il museo è stato aperto da un collezionista privato (Loris Pasquale) che, nel corso degli anni, ha messo insieme sessanta modelli di biciclette di pregiatissimo valore storico.
Merita una visita anche il Museo della Bicicletta di Bra (Cuneo) fortemente voluto da Luciano Cravero, grande appassionato di ciclismo. Tra i cimeli più belli una bicicletta da bersagliere del 1900 e quella da corsa del 1935 con il primo cambio Campagnolo a bacchetta posteriore, usata anche da Gino Bartali e Fausto Coppi.
Un pezzo di storia del ciclo rivive anche negli splendidi padiglioni del Museo Storico della Bicicletta di Belluno, uno dei più ricchi d’Italia e forse d’Europa. Tutte le biciclette hanno la loro carta d’identità e sono suddivise sia per periodo storico che per tematica. Il più antico modello è del 1791: un celerifero. Fra le tante biciclette appartenute a campioni sportivi, citiamo ovviamente quelle leggendarie di Coppi e Bartali, in bella mostra accanto a quelle di Moser, Saronni e Pantani.
A Riva del Garda è esposta invece, in un piccolo museo, una collezione rara ed esclusiva (circa 100 biciclette): biciclette da passeggio, da lavoro, tandem, da competizione, da bambino fino ad arrivare ai velocipedi “militari”.
Nel nostro tour virtuale non poteva mancare il museo storico di Carate Brianza, dove è custodita una spendida bicicletta da pompiere del 1900, così come il museo della bicicletta di Cosseria (Sv) di proprietà dell’infaticabile Luciano Berruti.
Ma biciclette d’epoca di grandissimo valore storico si trovano anche al Museo Nazionale della scienza e della Tecnica di Milano, al Museo delle Arti e dei Mestieri in Bicicletta di Fabriano, al Museo dei Campionissimi di Novi Ligure, alla Casa Coppi di Castellania, al Museo della Bicicletta di Almenno San Bartolomeo (Bergamo) e al Museo della bicicletta Cozzi-Parodi di Sanremo.
A cura della redazione