“La sicurezza e la mobilità in bici”, un’importante occasione di riflessione e discussione sul futuro della mobilità sostenibile e sul ruolo che Cesenatico ha deciso di svolgere nel panorama regionale e nazionale.
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I relatori
Sono intervenuti il sindaco Matteo Gozzoli: Giammaria Manghi, Capo di Gabinetto della Presidenza della Regione Emilia-Romagna; Davide Cassani, Presidente di APT; Paolo Gandolfi, relatore della prima legge sulla mobilità sostenibile; Roberto Sgalla, Presidente di Formula Bici; Silvia Bruzzone, Direzione Centrale per le Statistiche Sociali e il Welfare ISTAT; Riccardo Capecchi, Esperto di mobilità ciclistica; Giandomenico Protospataro, Vicequestore del servizio di Polizia Stradale. A moderare l’incontro Federica Mosconi, giornalista di Teleromagna.
Le dichiarazioni dei protagonisti
«A Cesenatico ci piace essere concreti e per questo oggi voglio partire dal Ciclodromo e dalla Ciclovia del Pisciatello: sono opere che abbiamo pianificato, pensato e voluto e presto potremo inaugurarle dando alla città un impianto sportivo nuovo di zecca e un percorso sostenibile. Attorno a questo c’è tanto: penso al PUG e alle linee guida che premiano nuovi percorsi ciclabili e al PUMS che è in corso di redazione. Cesenatico non si ferma, e continua a pedalare sognando il Tour de France che nel 2024 diventerà realtà», le parole del sindaco Matteo Gozzoli.
«La regione Emilia-Romagna guarda con impegno e trasporto alla transizione ecologica e di questo processo non può non far parte la mobilità sostenibile. Il tema delle ciclabili è al centro della nostra agenda e come Regione abbiamo in cantiere oltre 64 milioni di euro di investimenti per implementare questa rete», il commento di Giammaria Manghi, Capo di gabinetto della Presidenza della Regione Emilia-Romagna.
«Mi preme sottolineare che da oltre 10 anni abbiamo come ISTAT un protocollo d’intesa con la Regione Emilia-Romagna per lavorare e migliorare riguardo alla mobilità sostenibile e alla sicurezza. L’analisi dei dati è molto importante per capire e migliorare nella pianificazione», le parole di Silvia Bruzzone – Direzione centrale per le statistiche sociali e il welfare Istat – che ha mostrato una relazione sui dati relativi agli incidenti stradali occorsi alle biciclette nell’ultimo triennio.
«Durante la pandemia ci siamo detti spesso “nulla sarà come prima”, bene riguardo alla mobilità sostenibile quello che possiamo dire è che la situazione sia peggiorata: le auto sono aumentate e il tasso di mobilità sostenibile si è abbassato in maniera preoccupante. Sul piano culturale c’è bisogno di un salto che deve essere alla base poi del conseguente salto infrastrutturale. Dobbiamo migliorare dal punto di vista anche normativo e procedurale: vanno definiti i veicoli ammessi, la regolamentazione dei percorsi, e tanto altro. Mi piacerebbe che la regione Emilia-Romagna fosse promotrice di una prima conferenza nazionale su questi temi, per diventare ancora di più un riferimento su questo e per far partire un nuovo livello di ragionamento; auspico inoltre che venga creata un albo della città delle biciclette per fare rete e riuscire ad essere più forti tutti insieme», l’approfondimento di Roberto Sgalla, presidente Formula Bici.
«Sono uno sportivo, e mi sono reso conto ben presto di quanto lo sport e il turismo vadano a braccetto. Lo sapevo già ma con il mio ruolo in Apt l’ho scoperto ancora meglio. L’Emilia-Romagna in questo credo sia uno degli esempi più virtuosi di tutto il panorama nazionale. Pensiamo a Cesenatico: una domenica di maggio ci saranno oltre 10mila ciclisti per la Nove Colli e poi ci passerà il Tour de France. È una cosa strabiliante ma questi sogni hanno bisogno di una componente fondamentale che è la sicurezza. Per continuare a lavorare bene abbiamo bisogno di strade sicure, di strutture e di controlli puntuali», l’appello di Davide Cassani, presidente di Apt.
«Dal punto di vista normativo siamo ancora molto indietro, fermi a tanti anni fa. La prima cosa da comprendere è quale sia il perimetro della mobilità sostenibile: l’equiparazione tra biciclette e monopattini elettrici credo sia stata impropria perché quest’ultimo è un veicolo a motore a tutti gli effetti. Questo è solo un esempio di quanto confusione ancora ci sia. La presenza di tanti tipi di veicoli crea confusione, e crea alcuni grigi normativi che poi si faticano ad arginare», il commento di Giandomenico Protospataro, Vicequestore del servizio di Polizia Stradale.
«Mi occupo da tempo di mobilità sostenibile, e l’ho fatto anche a livello legislativo: il primo problema che abbiamo nel nostro paese è che si ragiona sempre a comportamenti stagni senza nessun tipo di collaborazione. Questo vale anche per la mobilità sostenibile. È necessario intervenire in maniera capillare tenendo conto delle differenze: non possiamo avere le stesse regole per aree urbane e per aree extraurbane, e questo è solo un piccolo esempio. C’è bisogno di un approccio integrato e di un cambio di mentalità», le parole di Paolo Gandolfi, relatore della prima legge sulla mobilità ciclistica.
«Il fruitore meno tutelato della strada deve essere tutelato e deve essere messo nelle condizioni di fruire della strada. Abbiamo elargito per larga parte i bonus per acquistare biciclette ma non abbiamo fatto abbastanza per migliorare la mobilità sostenibile e le strutture e queste biciclette diventano difficili da utilizzare. È importante creare delle regole, e declinarli per i vari fruitori della mobilità a due ruote. Non possiamo cambiare le cose in un sistema ma dobbiamo lentamente integrare tutto dentro un nuovo sistema, un pezzetto alla volta», il commento di Riccardo Capecchi, esperto di mobilità ciclistica.
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