La bicicletta, una tradizione di famiglia per i Liotto che si tramanda di padre in figlio e mai, come in questo caso, si deve parlarne al plurale. Luigina, Doretta e Pierangelo sono gli eredi dell’indimenticabile Gino che col padre Luigi, nel lontano 1922, ha cominciato questa grande avventura.
Pierangelo, “l’uomo di casa Liotto”, è un personaggio con tante cosa da raccontare. Andiamolo a scoprire insieme.
D) Pierangelo, “la domanda sorge spontanea”: cosa vi ha insegnato e cosa vi ha lasciato Vostro padre, oltre a un personale ricordo indelebile, a livello umano e professionale nel lavoro?
R) Innanzitutto la passione per la bicicletta, da cui è nata l’Officina Artigiana Gino Liotto, ora Cicli Liotto G. & figli.
Ci ha insegnato un lavoro, anzi un “mestiere”, perché adesso che siamo artigiani le nostre biciclette sono il risultato di una serie di esigenze e necessità per ogni singolo cliente (in gergo moderno si dice “custom made”). La dedizione per il nostro lavoro spesso ci assorbe completamente, le ore della giornata lavorativa passano veloci, ma tutto questo ci da un’immensa soddisfazione. L’onestà e la caparbietà che hanno sempre contraddistinto nostro padre in tutta la sua vita sono la nostra più preziosa eredità nel lavoro, così come altri piccoli segreti professionali; dopo tre figlie femmine non vedeva l’ora che arrivassi io e di svelarmeli… Nostro padre ci ha insegnato che nella vita non si è “mai arrivati” e che bisogna sempre migliorarsi, sapersi rimettere in gioco a qualsiasi età e a fissare degli obbiettivi per i quali vale la pena fare dei sacrifici, combattere e vincere!
D) Tu sei “l’uomo di casa”, come ho citato nell’introduzione. Dimmi la verità, ovviamente in modo ironico: ma chi porta i pantaloni in famiglia, tu o le tue due sorelle Luigina e Doretta? O meglio: chi comanda?
R) Ti correggo: le sorelle sono tre, la primogenita non fa parte della nostra società. Però quando c’è da dare una mano (forse l’avrai vista al pasta party della granfondo Liotto in qualità di responsabile della cucina e relativa somministrazione cibo e bevande) è sempre disponibile con la sua buona volontà e la grinta che contraddistingue tutti noi Liotto.
Comunque Roberto, tornando ai pantaloni, qui da noi in famiglia li usano tutti!
In realtà ci consideriamo un vero e proprio team. Nessuno di noi tre prevarica l’altro anzi, avendo caratteri diversi, ci compensiamo e soprattutto questa nostra diversità ci permette di vedere le cose da più angolazioni e quindi di trovare le soluzioni giuste. Certo che gli aspetti più tecnici e meccanici spettano più a me che alle sorelle ma sono cresciute a pane e bicicletta. Molto prima di me hanno respirato un ambiente come l’officina e il negozio con tante difficoltà, non per ultima quella di “essere donna” in un ambito prettamente maschile …
D) Il lavoro in produzione e in negozio, l’organizzazione della granfondo, immagino tu abbia anche una vita privata… Come fai a conciliare tutti questi impegni e far funzionare tutto nel migliore dei modi?
R) Ed ecco qua che ritorna il grande vantaggio della squadra: ci dividiamo i compiti, ci sosteniamo a
vicenda, ci diamo una mano anche nel soddisfare le esigenze dei nostri figli perché anche noi siamo genitori, ci incoraggiamo uno con l’altro anche quando le cose non vanno per il verso giusto.
Io cerco anche di ricavare qualche spazio per andare in bicicletta, per sentirmi anch’io un granfondista; insomma con la buona volontà e gli stimoli della passione cerchiamo di fare funzionare tutto anche se, spesso, ci costa tanto sacrificio.
D) Immagino abbiate già pensato all’edizione 2014 della granfondo Liotto. Avete in mente qualche novità da proporre ai ciclisti che si iscriveranno? Farete parte ancora del Challenge Giordana o è ancora presto per prendere decisioni così a lungo termine?
R) Sì, la granfondo Liotto 2014 ha già una data: il 13 aprile.
E poi “in pentola” bollono tante cose in casa Liotto ma al momento sono top secret!
Fonte Roberto Zanetti
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