Abbiamo raggiunto telefonicamente Alessandro Ballan impegnato in questi giorni all’Italian Bike Festival di Misano, per parlare del Mondiale australiano (Wollongong) che prenderà il via tra pochi giorni (la prova in linea maschile è prevista per il 25 settembre). Nato a Castelfranco Veneto il 6 novembre del 1979, Ballan è il nostro ultimo Campione del Mondo, titolo che risale al 2008.
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Ti ricordi, da che segui il ciclismo, un’Italia che si presenta ad un Mondiale senza una concreta speranza di vincere?
“Sinceramente no, avevamo sempre qualche corridore su cui puntare. Quest’anno il capitano sarà Bettiol, che è un corridore di grande esperienza, ma non sarà facile. Gli anni scorsi non dico che eravamo i favoriti numero uno, ma avevamo una squadra con corridori che avevano fatto dei buoni risultati in stagione”.
Forse sarebbe meglio puntare su giovani come Piccolo e Battistella (che peró si è ritirato alla Vuelta) in ottica futura?
“Abbiamo tanti giovani come Bagioli, Battistella, Piccolo – giusto per citarne alcuni – che sanno tenere bene la distanza e quindi corse superiori ai 250 chilometri. Io se fossi al posto di Bennati punterei sui giovani per fargli fare esperienza insieme a corridori di lungo corso come Bettiol e Trentin”.
Bettiol sarà il capitano della nostra Nazionale. Una scelta giusta secondo te?
“Non abbiamo molto, Alberto è un corridore che se ha la giornata giusta sa fare il risultato e quindi può fare bella figura”.
Ti saresti mai aspettato, quando vincesti il Mondiale 2008, che 14 anni dopo saresti stato ancora l’ultimo italiano Campione del Mondo?
“No, sinceramente no anche perché eravamo abituati molto bene grazie anche alle vittorie di Cipollini e Bettini”.
Belgio con Evenepoel e Van Aert: come gestirli?
“Bella domanda. Sono veloci e quindi oltre ad andare forte sono corridori che possono far saltare il banco in grado di fare una cronometro a 50/60 chilometri dall’arrivo e quindi bisognerà controllarti molto e non lasciarli andare, ma anche in volata un corridore come Van Aert è fortissimo”.
Van der Poel puó approfittare della rivalità tra i belgi?
“Il Belgio è dal 2012 che non vince un Campionato del Mondo (con Philippe Gilbert, ndr) e quindi credo che correranno come una squadra. Evenepoel in questo caso potrebbe sacrificarsi e mettersi al servizio di Van Aert, è un percorso più adatto a Wout. Io prevedo un gruppo ridotto in volata o una fuga di pochi corridori che hanno fatto selezione a ridosso dell’arrivo”.
E Girmay secondo te? Può essere uno dei favoriti?
“Stiamo parlando di un altro grande corridore. Biniam credo abbia preso morale e consapevolezza delle proprie capacità. E’ uno di quei corridori che in volata può battere Van Aert”.
Chi vedi come favorito invece nella prova contro il tempo?
“Una sfida Evenepoel contro Kueng. Anche Ganna lo vedo tra i favoriti, ma ultimamente mi sembra che non stia passando un momento d’oro e quindi secondo me sarà più difficile per lui”.
Quanto peserà l’assenza di Marta Cavalli nella gara femminile per l’Italia?
“Marta è una ragazza che ha dimostrato tantissimo quest’anno e per l’Italia è sicuramente una grande perdita”.
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