Il suo passaggio alla Israel Start-Up Nation era attesissimo, ma Chris Froome non ha più ritrovato la gamba dei giorni migliori e forse non tornerà mai più quello di un tempo.
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Il britannico in ogni caso non vuole arrendersi e, nelle varie corse che ha disputato, si è addirittura limitato a svolgere il compito da gregario.
In questi giorni il kenyano bianco è stato intervistato da La Repubblica: “Ho ancora due anni di contratto con la Israel e voglio continuare. È un mestiere bellissimo, questo” smentendo così l’ipotesi di un ritiro.
Prosegue: “Continuo a sognare di tornare a vincere e, come dicevo, vedere Valverde e Nibali, cinque e un anno più di me, che ancora vincono corse mi dà enormi motivazioni per continuare ad allenarmi. Vincenzo, al Giro di Sicilia, mi ha impressionato: sembra ancora il corridore di cinque anni fa”.
Su Tadej Pogacar: “Sono impressionato dalla sua condizione mentale, dalla facilità con cui affronta le gare. Ha sempre una grande pressione sulle spalle ed è incredibile il modo che ha di gestirla. Non gli ho mai visto fare qualcosa di sbagliato in gara, un attacco andato a vuoto, una pedalata fuori posto: se attacca, vince. Se non vince, condiziona la gara e mette gli altri alle corde. Può battere ogni record. E, quando vorrà, può essere il primo dopo Pantani a centrare la doppietta Giro-Tour”.
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