La Slovenia, ad oggi, è il centro del mondo per il ciclismo su strada. Una settimana devastante, tra Parigi-Nizza e Tirreno-Adriatico: Tadej Pogacar e Primoz Roglic hanno fatto il bello e cattivo tempo, trionfando in tre tappe e agguantando la classifica generale.
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Al momento, nei Grandi Giri (occhio anche alle corse di un giorno), non c’è nessuna nazione che si avvicini: gli sloveni potenzialmente quest’anno potrebbero provare la tripletta con Roglic al Giro d’Italia e Pogacar al Tour (da capire poi chi dei due andrà alla Vuelta, partendo ovviamente come netto favorito).
Non si vedono Paesi che possano provare a scalfire questo dominio, parlando ovviamente non di individualità, visto che Jonas Vingegaard e Remco Evenepoel hanno tutte le carte in regola per riuscirci.
Guardando al futuro però le nuove generazioni sembrano già pronte a venir fuori. La Spagna ha una coppia di lusso per le corse a tappe: Juan Ayuso, classe 2002, e Carlos Rodriguez, classe 2001, sono due scalatori già ben affermati (il primo già sul podio alla Vuelta) e pronti a venire fuori nelle prossime stagioni.
Occhio anche alla Francia, che negli ultimi anni ha faticato tantissimo nei Grandi Giri: il futuro è roseo per i transalpini che con Romain Gregoire e Lenny Martinez possono fare faville.
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