Per Jai Hindley la prossima stagione può essere importante, e non poco. L’australiano, vincitore quest’anno del Giro d’Italia, ha riflettuto dalle pagine di Marca circa la propria parabola del 2022, soprattutto per quel che concerne la Corsa Rosa. Sa, però, che gli avversari del 2023 saranno importanti e non poco.
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A proposito della sua vittoria italiana: “Ovviamente vincere il Giro cambia la tua vita e la tua carriera sportiva. Quando sei un bambino sogni sempre di vincere una grande corsa a tappe. E poi il Giro è speciale: si corre nel più bel Paese del mondo, davanti a grandi tifosi e con un percorso spettacolare. Il Giro non ha nulla da invidiare a Tour e Vuelta, ognuno ha caratteristiche in grado di renderli speciali“.
Ovviamente c’è tanta fiducia: “Credo di aver già dimostrato di poter lottare per la vittoria. È vero, il mio 2021 non è stato buono come avrei voluto. Le circostanze non mi hanno aiutato. Finalmente, però, nel 2022 il piano è stato completato. Bisogna ancora aspettare il percorso di tutti e tre i Grandi Giri e decidere d’accordo con la squadra, ma ovviamente amo questa corsa. Farò di tutto per venire a difendere il titolo“.
C’è anche spazio per una riflessione sul momento del ciclismo: “Adesso ci sono quattro-cinque corridori che sono ad un livello molto alto. Pogacar, Vingegaard, Evenepoel… Anche i ciclisti spagnoli, Landa, Mas o i giovani Rodriguez e Ayuso devono essere tenuti da conto. E di certo ne arriveranno altri. Credo che siamo in un momento molto bello per il nostro sport“.
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