Ambizione e voglia di emergere. Roubaix per i colori azzurri del pedale ha rappresentato l’impresa di Sonny Colbrelli. Nella regina delle Classiche il corridore bresciano, da esordiente, ha scritto la storia col volto trasfigurato dal fango. 22 anni dopo Andrea Tafi un italiano ha trionfato nell’Inferno del Nord.
Il velodromo, teatro del trionfo di Colbrelli, sarà il palcoscenico a partire da oggi per i specialisti della pista che si affronteranno con determinazione e coraggio. L’Italia è molto attesa e il quartetto dell’inseguimento a squadre, oro olimpico a Tokyo, ha voglia di fare doppietta e di centrare il titolo iridato che manca da 24 anni.
Filippo Ganna è la Stella Polare del poker nostrano, ma attenzione a chi ispirato dal campione di Verbania ha saputo già da ora trovare una propria sublimazione. Il riferimento è al 21enne Jonathan Milan, oro europeo dell’inseguimento individuale in Svizzera e membro di spicco del quartetto.
Il classe 2000 nativo di Tolmezzo, corridore della Bahrain Victorious, si presenta a questa competizione con tanta fiducia, riportando alla mente anche l’esperienza da ‘rookie’ nella Roubaix come il suo team-mate Colbrelli: “Si eravamo entrambi debuttanti, anche se la sua è andata diversamente…“, le parole di Milan nell’intervista concessa a Tuttosport.
Ciclista nostrano, infatti, ritiratosi per le cadute nel corso della gara sul pavé, ma di sicuro i segni lasciati dal velodromo di Montichiari, in preparazione all’evento iridato, ancora si fanno sentire: “Purtroppo ho bucato durante una prova-gara e mi sono scontrato con Moro, che mi stava dando il cambio“, ha raccontato l’azzurro.
Non ci sono allarmi, nonostante un’altra caduta abbia riguardato Ganna: “Il nostro quartetto sta bene: siamo a fine stagione, ma i test dicono che non siamo lontani dalla condizioni che avevamo a Tokyo. Io in Finale con Pippo? Se accadrà sarò pronto a giocarmela. Del resto è stato proprio frequentando campioni come lui e Sonny che sono cresciuto in questi mesi nella gestione della tensione“, ha sottolineato Milan.
In conclusione, si pensa anche al futuro su strada: “Credo di potermi indirizzare nelle corse di un giorno, più che sulle crono. Le Classiche del Nord, soprattutto la Roubaix, sono il mio sogno per i prossimi anni. Senza mai abbandonare la pista”. Idee piuttosto chiare.
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