Sembra ormai giunta al capolinea l’avventura di Antonio Tiberi alla Trek-Segafredo. Il giovane ciclista ventunenne è ormai fermo da quasi un mese a causa del brutto episodio in cui venne coinvolto lo scorso giugno, quando sparò ed uccise il gatto del politico di San Marino Federico Pedini Amati, ma la strada del reintegro in rosa appare sempre più lontana.
La squadra aveva deciso di sospendere per venti giorni il proprio corridore, ma riservandosi la possibilità di ‘inasprire la pena’ in caso di comportamenti non consoni. Tra questi, il team aveva richiesto di non rilasciare delle dichiarazioni pubbliche sulla vicenda, diktat che non sarebbe stato rispettato con l’intervista andata in onda sulla trasmissione Le Iene qualche settimana fa.
La distanza tra l’atleta e la squadra sarebbe diventata incolmabile; secondo la Gazzetta dello Sport, con un articolo a nome Ciro Scognamiglio, la Trek-Segafredo starebbe pensando anche alla risoluzione del contratto che è in scadenza al termine del 2024. Ma prima sta attendendo di sapere se e quando Tiberi si può liberare in tempi brevi, con l’UCI che potrebbe dare il via libera per un trasferimento al di fuori della finestra di mercato.
In molti avrebbero messo gli occhi sul giovane talento italiano, tra di loro la favorita sembra l‘Astana-Qazaqstan. Le polemiche sul giovane però non si placano, con alcuni striscioni da parte di alcuni animalisti in cui si chiede di non reintegrare lo sportivo in squadra.
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