Il tribunale di Lucca ha deciso: tre anni di carcere per Mario Cipollini. I reati dell’ex campione del mondo di ciclismo sono lesioni e minacce nei confronti della ex moglie Sabrina Landucci e minacce rivolte al nuovo compagno della ex, Silvio Giusti. La donna denunciò Cipollini già nel gennaio 2017 per i fatti risalenti al 2016 e 2017.
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Secondo l’accusa Cipollini avrebbe compiuto “una serie di atti lesivi dell’integrità fisica e psichica dell’ex moglie con pugni, schiaffi, calci, con lesioni e minacce di morte”. Inoltre, sempre secondo l’accusa, il campione di ciclismo avrebbe minacciato Sabrina Landucci anche con una pistola.
Cipollini, oggi assente in aula, ha sempre negato queste accuse e nell’udienza del 22 giugno scorso aveva raccontato la sua versione dei fatti. Tutto questo però non è servito al ciclista azzurro e la sentenza di primo grado (bisognerà dunque aspettare eventuali ricorsi affinché diventi tutto definitivo) ha anche stabilito un risarcimento di 80 mila euro all’ex moglie e di 5 mila euro a Giusti.
È importante sottolineare che nell’udienza del 22 giugno il pubblico ministero Letizia Cai aveva chiesto 2 anni e 6 mesi di carcere per Cipollini, nello specifico 2 anni per maltrattamenti e lesioni nei confronti di Sabrina Landucci e 6 mesi per le minacce a Giusti.
Queste le parole di Landucci dopo l’udienza odierna: “È una sentenza difficile da commentare ma sono contenta, anche se è stato un percorso difficilissimo e oggi è stata una giornata difficile. Le prime ore sono state veramente dure perché le parole della difesa mi hanno fatto molto male. Mi sono sentita veramente offesa. Soprattutto la cosa che mi ha ferito più di tutte è l’immagine di madre inadeguata che è stata data di me”.
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