Un 2021 da ricordare per la Bahrain-Victorious, annata da sogno anche per l’ucraino Mark Padun, cresciuto a dismisura e capace di agguantare due bellissime vittorie di tappa al Giro del Delfinato. Il 25enne in vista della nuova stagione ha cambiato squadra ed è passato alla EF Education-EasyPost.
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Nella passata annata non sono mancati però gli attacchi sia alla squadra che al singolo: consueti sospetti presenti nel mondo del ciclismo, spesso e volentieri arrivati senza prove.
La risposta dell’ucraino a L’Equipe è chiara: “Alcune persone hanno scritto cose infondate, ‘questo ragazzo è un imbroglione’, ‘è venuto dal nulla’, ma tutto ciò è falso. Prima di tutto, non sono un imbroglione, e inoltre ho avuto risultati anno dopo anno. È molto spiacevole, nauseante. Mi è stata tolta la gioia dalle vittorie, anche se, poche settimane dopo il Delfinato, parlando con le persone a me vicine, mi sono detto ‘Ok, fa parte del gioco’”.
Prosegue, parlando dello stato di forma: “Per me è difficile scendere al mio peso gara e mantenerlo. Quando ci arrivo, volo, ma mantenere quella forma è una lotta. Devo sforzarmi, ma non troppo, questo è stato il mio errore. Ho stressato troppo il mio corpo, mi sono ammalato, ero vuoto”.
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