Zoe Backstedt è letteralmente di un’altra categoria. La ciclista britannica, figlia d’arte (il padre Magnus vinse la Parigi-Roubaix nel 2004, in cui mise al mondo proprio Zoe) e già impegnata in alcune gare professionistiche con la EF Educaton-TIBCO-SVB, stravince il titolo mondiale a cronometro juniores femminile in quel di Wollongong con una facilità disarmante e completando un meraviglioso poker con il Mondiale su strada dello scorso anno, affiancato dall’iride nel ciclocross e nella Madison di questa stagione.
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Lo si era intuito già prima della gara che voleva riscattare il secondo posto dello scorso anno, e difatti non ha fatto prigionieri senza lasciare scampo alle avversarie. Con la sua pedalata già a livello delle professioniste, la Backstedt ha instradato subito il successo verso di lei, toccando costantemente i 50 all’ora durante la gara e dominando in 18’26”78.
Le altre ci provano, ma non hanno letteralmente speranza contro un’avversaria che è a tutti gli effetti una professionista. La tedesca Justina Czapla, campionessa europea in carica, si conferma la migliore delle altre con il secondo posto ad 1’35” dalla Backstedt (che le aveva dato 50” già dopo 7 chilometri); lotta serrata invece per il bronzo, con sei cicliste in sei secondi, a prendersi l’ultimo posto sul podio è la belga Febe Jooris con poco più di tre decimi sulla ceca Eliska Kvasnickova.
Gara difficile per le azzurre. La migliore è Alice Toniolli, autrice di una prova discreta valevole per il quindicesimo posto a 2’21” dalla britannica. Non giudicabile invece Federica Venturelli, ventiquattresima a tre minuti: arrivata in Australia con ambizioni di podio, ieri è stata vittima di una brutta caduta durante la ricognizione del percorso, venendo anche trasportata in ospedale. L’azzurra ha voluto esserci comunque, bardata da vistose fasciature su braccia e polpaccio destro, ma il coraggio non le è bastato per poter essere competitiva.
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