Nicola Conci all’inizio di questa stagione era passato alla Gazprom-Rusvelo, dopo cinque stagione alla Trek-Segafredo, poi a causa delle vicissitudini che hanno colpito la squadra russa l’italiano è entrato a far parte della Alpecin-Deceuninck Continental, perché per questioni regolamentari – numero massimo di corridori raggiunto – la Alpecin non ha potuto tesserare Conci per la formazione ProTeam, stessi regolamenti che hanno permesso al 25enne trentino di poter gareggiare saltuariamente con la formazione titolare ed è quello che è accaduto al Giro di Slovenia, corsa in cui ha debuttato con i nuovi colori, in attesa così di entrare a far parte del team World Tour a partire dalla stagione 2023.
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Nicola, come stai?
“Bene, grazie”.
Che stagione è stata quella che si è conclusa?
“È stata una stagione particolare: era cominciata con delle buone aspettative perché lo scorso anno ho deciso di risolvere il problema all’arteria iliaca che avevo sin dal primo anno professionista, anche se ci ho messo un po’ a capire l’origine del problema. L’ho scoperto al secondo anno ma volevo aspettare un po’ prima di operarmi, poi è peggiorato e quindi ho deciso di operarmi, e nel 2022 volevo ricominciare nel migliore dei modi. La Gazprom per me era un ambiente nuovo, una squadra un po’ più piccola rispetto alla Trek-Segafredo e quindi avevo anche i miei spazi. Purtroppo poi è successo quello che tutti sappiamo, io e i miei compagni abbiamo avuto la vicinanza del ct Daniele Bennati che ci ha dato la possibilità di correre con la Nazionale quando eravamo senza squadra, perché in quel momento mollare tutto sarebbe stata la strada più semplice”.
Come hai vissuto il momento di incertezza in seguito alla chiusura della Gazprom-Rusvelo?
“Senza l’aiuto di Bennati sarebbe stata veramente dura. I primi giorni non sono stati semplici e la voglia di andare in bici scarseggiava. Sapevo che comunque sarei riuscito a correre con la Nazionale e quindi passati i primi giorni mi sono concentrato sugli allenamenti”
Dalla prossima stagione correrai con la formazione titolare della Alpecin-Deceuninck che tra le altre cose si affaccerà nel World Tour e non sarà quindi più una Professional…
“Esatto. Devo dire che il contatto con Alpecin c’era già stato e sembrava che potessi correre con la formazione titolare in seguito al caso Gazrprom, ma poi purtroppo l’UCI non ha concesso la deroga per ampliare il numero di corridori all’interno del Team. Sono molto felice di poter tornare a correre in corse World Tour e spero di riuscire a portare a casa una buona stagione”.
Quando hai ricominciato ad allenarti in vista della prossima stagione?
“Ho fatto tre settimane di riposo e verso metà novembre ho ricominciato a pedalare, ma al momento il carico di lavoro non è ancora elevatissimo”.
Quali sono i tuoi obiettivi per il 2023?
“Sicuramente migliorare, quest’anno nella seconda parte di stagione c’è stata qualche occasione in cui mi sono sentito di poter giocarmi una vittoria e quindi essendoci andato vicino qualche volta, mi sento pronto per alzare le braccia al cielo la prossima stagione, poi chiaramente non è mai facile “.
Da dove comincerà la tua nuova stagione?
“Non lo so ancora di preciso, ma credo verso febbraio inoltrato e quindi abbastanza tardi”.
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
“Sono molto affascinato dalle Ardenne, soprattutto dalla Liegi-Bastogne-Liegi. Sin da piccolo ho sempre guardato con grande ammirazione il Tour de France, ma da professionista mi sono reso conto che correre in casa è magico e quindi dico o vincere la Liegi o una tappa al Giro”.
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