Una delle imprese più significative nelle Olimpiadi di Tokyo per l’Italia. Filippo Ganna, Simone Consonni, Francesco Lamon e Jonathan Milan hanno ottenuto un oro dai connotati storici nell’inseguimento di ciclismo su pista.
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Un successo all’ultimo respiro, rimontando nell’ultimissima parte di gara i campioni del mondo della Danimarca e stabilendo il nuovo primato mondiale. Una prestazione sensazionale che ha permesso al quartetto azzurro di salire nuovamente sul gradino più alto del podio a Cinque Cerchi 61 anni dopo Roma ’60.
“Questo bellissimo risultato ci ripaga di tanti sacrifici“, le parole di Ganna, riferimento n.1 della prova descritta. Azzurro che si è cimentato anche nella prova a cronometro su strada, da campione del mondo in carica, su un percorso però non adatto alle sue caratteristiche: “Un percorso lontano dalle mie corde, ma è chiaro che avrei voluto ottenere la medaglia“, l’ammissione del corridore del Bel Paese a Casa Italia.
I prossimi obiettivi saranno nella rassegna iridata sia a cronometro che nella prova in linea a settembre. La Roubaix invece è ancora un punto interrogativo: “La stagione per me non è ancora finita, correrò fino ad ottobre e dovrò mettere bene gli appuntamenti in agenda“, la sottolineatura di Ganna.
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