La collocazione temporale sarà insolita, ma il fascino della Parigi-Roubaix resta tale. Dopo la cancellazione del 2020 e il rinvio del periodo primaverile a causa della pandemia, domenica 3 ottobre la Regina delle Classiche andrà in scena.
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Il meteo rappresenterà un grosso punto interrogativo e per una corsa che viene definita come l’Inferno del Nord la variabile non è di poco conto. 257.7 chilometri, di cui 55 di pavé divisi in 30 settori, descrivono solo in parte quello che attende i corridori alla partenza. Una gara che sicuramente riserverà tante emozioni. Tra i protagonisti attesi il tre volte campione del mondo Peter Sagan, uscito piuttosto deluso dalla prova iridata nelle Fiandre. Il corridore della Bora-Hansgrohe è pronto a cercare il riscatto nella classica monumento francese, consapevole di tutte le difficoltà che ci saranno.
In un’intervista concessa a Sporza, Sagan si è espresso in maniera molto chiara: “Lungo la strada possono succedere mille cose, ma è sicuramente una bella gara da vedere in tv. Io in realtà ho un rapporto di amore-odio con questa corsa. Se quel giorno sei fortunato, la Roubaix è una grande gara. Ma se sei sfortunato, la Roubaix può essere una gara molto lunga e terribile”.
Una prova, dunque, dove è difficile stabilire quanto sia più influente se il caso o la bravura del corridore: “Puoi forare nel momento sbagliato o cadere o essere trattenuto da una caduta e questo può giocarti brutti scherzi per il resto della gara. Alla Roubaix, anche se non sei il più forte, puoi ancora vincere. Comunque è una bella gara da guardare in tv”, ha aggiunto il campione slovacco.
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