Mathieu van der Poel è meritatamente campione del mondo. L’olandese ha dominato la prova iridata di Glasgow, con un numero d’altissima classe, lasciandosi alle spalle altri tre fenomeni. Era sicuramente uno degli uomini più attesi, ma probabilmente non il favorito d’obbligo. Tanti fari erano puntati sul Belgio, che poteva vantare non una, non due ma tre punte di lusso per la maglia iridata. Alla fine però solo una è riuscita a funzionare.
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Mettendo da parte Jasper Philipsen, che ha ricoperto un ruolo da figurante, non ci si aspettava una prova così deludente da Remco Evenepoel. Il campione uscente accarezzava il desiderio di potersi ripetere anche in Scozia, ma in fondo il percorso non si addiceva completamente alle sue caratteristiche. Ma nemmeno la gamba era quella dei giorni migliori: avvedutosi subito della situazione, si è messo a completa disposizione della squadra, scendendo a patti con sé stesso. Ha voluto finire la gara, è arrivato a oltre dieci minuti: ci si aspettava comunque molto di più da uno come lui.
L’uomo della Soudal-QuickStep ha dunque lavorato per Wout Van Aert, che si è messo all’inseguimento di Alberto Bettiol assieme a van der Poel, Tadej Pogacar e Mads Pedersen. Ma, al momento dello scatto dell’olandese, si è fatto trovare impreparato, non riuscendo a stare a ruota del suo acerrimo rivale tra strada e ciclocross. Così, van der Poel se n’è andato senza problemi in testa, mentre l’uomo della Jumbo-Visma è rimasto con gli altri. Apparendo però, da qualche chilometro dopo fino al traguardo, il più in palla degli altri. E difatti, sull’ultima rampa, ha staccato sia Pogacar che Pedersen, andandosi così a prendere in solitaria la medaglia d’argento.
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Si conferma così la sua sinistra tendenza in questa stagione da eterno piazzato. Fa impressione che al momento vanta solo due vittorie nel 2023, la E3 Saxo Classic e la prova nazionale a cronometro. Poi, quando conta, è sempre lì vicino e mai vittorioso: quarto al Giro delle Fiandre vinto da Pogacar, terzo alla Milano-Sanremo e alla Parigi-Roubaix vinte da van der Poel. Questo non toglie a quanto sia spettacolare guardare in bici Wout Van Aert. Ma bisogna staccarsi questa etichetta da eterno secondo: a settembre saranno 29 anni e per uno come lui, aver vinto tra le classiche solo una Sanremo, una Strade Bianche ed un Amstel Gold Race è un palmares abbastanza striminzito.
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