È Richard Carapaz il campione olimpico di ciclismo in linea a Tokyo 2020. L’ecuadoriano è anche la prima medaglia di specialità per il suo Paese in tutta la storia delle rassegna a cinque cerchi, ma anche la terza in assoluto e solamente la seconda d’oro della nazione sudamericana.
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Richard lo avevamo già conosciuto due anni fa con il suo trionfo al Giro d’Italia, per poi riconfermarsi ad altissimi livelli tra la Vuelta 2020 e il Tour di quest’anno. Ma oggi si è letteralmente superato. Testa, cuore, gambe e coraggio hanno prevalso sul tatticismo delle Nazioni più temute del giorno, rendendosi protagonista di una prestazione esemplare a cui tutti si sono potuti soltanto inchinare.
Scattato in maniera poderosa sul temutissimo Mikuni Pass assieme allo statunitense Brandon McNulty, con cui ha subito guadagnato un vantaggio decisamente interessante, il sudamericano è poi ripartito sul falsopiano finale, sbarazzandosi in maniera definitiva della compagnia dell’americano grazie ad uno scatto netto che non ha lasciato scampo a nessuno. Il tutto per una vittoria voluta, cercata, strameritata.
“Sentivo di avere le gambe giuste e ho provato ad andare a prendermi questa vittoria da solo – ha commentato tra l’emozione ‘Richie’ in un’intervista rilasciata alla televisione nazionale ecuadoriana – Ho lavorato molto per arrivare fino a qui. Ringrazio la squadra e i miei compagni, anche per il lavoro che hanno fatto per me e per il supporto che mi hanno dato. Ora me la voglio godere. Per me questa vittoria è qualcosa di speciale, un’emozione grandissima”.
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