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Romain Bardet (FRA - Team DSM) - photo Ilario Biondi/SprintCyclingAgency©2022

ROMAIN BARDET: “NON RIESCO ANCORA A PARLARE DELLA CADUTA DI IERI. ABBIAMO RESPONSABILITÀ COMUNI PER EVITARE QUESTI INCIDENTI”


L’edizione 2022 della Liegi-Bastogne-Liegi è stata certamente condizionata dalla maxi caduta che ha coinvolto tra i tanti ciclisti anche Romain Bardet e Julian Alaphilippe. Fin dalle prime immagini si è quasi subito notato che ad aver subito le maggiori conseguenze fosse stato proprio Campione del Mondo, con lo stesso Bardet che si è avventurato nel fosso tra gli alberi proprio per controllare lo stato fisico del connazionale.

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Liege – Bastogne – Liege 2022 – 108th Edition – Liege – Liege 257,2 km – 24/04/2022 – Romain Bardet (FRA – Team DSM) – Joris Nieuwenhuis (NED – Team DSM) – photo Dion Kerckhoffs/CV/SprintCyclingAgency©2022

Il ciclista della DSM, reduce dalla vittoria del Tour of the Alps, ha commentato sui propri social i momenti della caduta, precisando di essere ancora molto scosso dalla vicenda: “Faccio ancora fatica a parlare di quanto accaduto ieri, sull’angoscia vissuta per quei corpi contusi dopo la caduta. Penso a Julian, ma anche a tutti quei ragazzi rimasti coinvolti che si sono visti passare davanti la loro vita, quando a più di 70 chilometri orari il fruscio del gruppo ha lasciato spazio al caos, al rumore di materiali che esplodevano, alle grida umane che si innalzavano“.

 

Prosegue il francese, che ha ricevuto tanti messaggi di complimenti per aver immediatamente aiutato Alaphilippe: “Sono molto commosso dai messaggi, ma credo che chiunque nella mia situazione avrebbe fatto assolutamente la stessa cosa. Non c’è competizione davanti al rischio dell’integrità fisica”.

Bardet continua ad analizzare la caduta, rivolgendosi anche agli altri ciclisti e alla loro attenzione nell’evitare queste cadute: “Al di là delle conseguenze dirette, mi porta a pensare alle nostre responsabilità comuni per evitare questo tipo di incidente che sarebbe potuto essere tragico, al rispetto che dobbiamo garantirci come corridori. Ho visto tutto, ero proprio dietro a Tom Pidcock e Jérémy Cabot, quando si sono scontrati. La responsabilità che abbiamo quando prendiamo dei rischi per ottenere una posizione in testa al gruppo può avere gravi conseguenze per i 100 ragazzi dietro di noi. Non incolpo nessuno. Semplicemente diamo tutto noi stessi. La passione di correre in un attimo può diventare tragedia e ostacolare la bellezza dello sport. Tutti i miei migliori auguri di guarigione per i corridori colpiti”.

A cura della redazione di Inbici Magazine e OA Sport partner– Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata

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