Si chiude nel peggiore dei modi una brutta vicenda che va a coinvolgere, come spesso accade purtroppo quando si parla di doping, il mondo del ciclismo. È arrivata la squalifica per quattro anni nei confronti di Richard Freeman da parte della Commissione Nazionale Antidoping britannica (NADP).
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Freeman, classe 1960, è stato medico in servizio del Team Sky campione di tutto e della nazionale britannica di ciclismo. Gli vengono imputate delle infrazioni delle regole antidoping, fra cui il possesso di una sostanza proibita e la manomissione di una indagine.
La sentenza: “Il tribunale ha trovato prove convincenti sul fatto che Freeman volesse fare in modo che la sostanza proibita, consegnata a Manchester, fosse disponibile per uno o più degli atleti che seguiva all’epoca. Il tribunale ha inoltre accertato il tentativo di manomissione dell’inchiesta da parte di Freeman, la cui condotta è andata contro le norme”.
Il commento di Frank Slevin: “Prendiamo atto del verdetto. In tutto questo tempo abbiamo ribadito la nostra convinzione che sia nell’interesse pubblico che tutte le questioni siano ascoltate ed esaminate a fondo, e abbiamo fatto ogni sforzo per sostenere tutte le realtà impegnate nelle indagini. Come abbiamo affermato in precedenza, la condotta di Richard Freeman durante il suo impiego presso British Cycling non aveva alcuna aderenza agli elevati livelli etici e professionali che noi, i nostri membri e i nostri sostenitori giustamente ci aspettiamo”.
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