Una medaglia da portabandiera è sempre speciale. Elia Viviani ce l’ha fatta nella prova dell’Omnium, specialità del ciclismo su pista alle Olimpiadi di Tokyo. Il corridore azzurro, oro a Rio 2016 in questa prova, è riuscito a confermarsi sul podio, conquistando un bronzo dal valore significativo.
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Dopo un brutto avvio nello scratch, il nostro portacolori ha dovuto risalire la corrente mettendo in mostra grande determinazione e così nelle ultime due prove dell’eliminazione e della corsa a punti Viviani ha centrato la top-3. Preceduto dal britannico Matthew Walsh e dal neozelandese Campbell Stewart, Elia si è tolto la soddisfazione di precedere il grande favorito della vigilia, ovvero il francese Benjamin Thomas solo quarto.
E dunque, dopo il fantastico oro dell’inseguimento, oggi è arrivato anche il bronzo del ciclista veronese. “Elia è partito male ed era bloccato, non lo riconoscevo. Dopo la prima prova gli ho parlato mentre era sui rulli. Non so se le mie parole sono servite, ma già alla seconda gara era diverso“, ha raccontato il CT Marco Villa (Fonte: Federciclismo).
“Cosa gli ho detto in quei minuti? Di divertirsi, non lo vedevo spensierato. Nell’eliminazione poi ho rivisto il solito Elia, si divertiva ed aveva una bella gamba. Ad un certo punto mi sono accorto del marcamento tra i rivali ed abbiamo segnalato di attaccare per guadagnare il giro. Certo nel finale poteva essere argento, c’è un pizzico di rammarico, ma siamo fiduciosi anche per l’americana di sabato perchè Elia sta bene e Simone Consonni si è sbloccato“, ha sottolineato Villa.
E dunque si pensa con ambizione alla prova della madison, senza però caricarsi troppo di aspettative: “Teniamo un profilo basso. Siamo sempre stati sereni e convinti dei nostri mezzi e lo abbiamo dimostrato. Abbiamo un gruppo che sa gestire queste situazioni“.
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