Una giornata a mezzo sorriso per l’Italia del ciclismo su pista. Sul giudizio pesa tanto la mancata finale per l’oro da parte del quartetto dell’inseguimento a squadre: Filippo Ganna, Jonathan Milan, Simone Consonni e Francesco Lamon vengono difatti estromessi dall’Australia, che in 3’40”730 strappano agli azzurri anche il record del mondo fatto registrare tre anni fa a Tokyo, confermando così la velocità della pista. Oceanici che si giocheranno dunque l’oro contro la Gran Bretagna, mentre gli azzurri saranno impegnati nella finalina per il bronzo con la Danimarca.
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Bene ma non benissimo anche il quartetto femminile, composto da Vittoria Guazzini, Martina Fidanza, Chiara Consonni e Letizia Paternoster. Non per loro causa, dato che firmano il record italiano in 4’07”579, ma il livello di gara odierno è altissimo: il loro crono vale il quarto posto, con la Nuova Zelanda che va a quattro decimi dal record del mondo (4’04”679) con Ally Wollaston, Bryony Botha, Emily Shearman e Nicole Shields: saranno loro le avversarie delle azzurre in semifinale, mentre Stati Uniti e Gran Bretagna si incroceranno nell’altra sfida per l’accesso all’ultimo atto.
Senza alcuna sorpresa, è l’Olanda a prendersi il titolo olimpico nello sprint a squadre. Roy van den Berg, Harrie Lavreysen e Jeffrey Hoogland stravincono, aggiornando due volte il record del mondo, prima nei quarti con il Canada e poi in finale contro la Gran Bretagna, abbattendo il muro dei 41 secondi in 40”949 e toccando quasi i 66 chilometri orari. Una prestazione allucinante da parte degli Oranje; sul podio anche l’Australia, che batte i padroni di casa della Francia e si prende il bronzo.
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Urbino: La Città Rinascimentale Ideale per i CicloturistiA cura della redazione di Inbici News24 e OA Sport
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