La morte di Gino Mäder è ancora una notizia fresca che fa malissimo. Negli scorsi giorni in molti si sono esposti dicendo la propria opinione dopo la caduta fatale del corridore svizzero durante la discesa dell’Albula Pass al Giro di Svizzera 2023, e ora è arrivato anche il commento di Thibaut Pinot.
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“Dal giorno dell’incidente che è costato la vita a Mäder, penso a lui praticamente ogni volta che faccio una discesa – ha affermato il francese a L’Equipe –. Quello che è successo mi ha sconvolto. Io peraltro non ero lì e credo che per quelli che c’erano la cosa sia ancora più difficile da affrontare. Gino era un corridore come me, a cui piaceva stare in fondo al gruppo e spesso ci siamo trovati a scambiare qualche parola. Gli volevo bene”.
Pinot ha poi continuato sollevando anche una piccola polemica: “Io sono un ciclista che si prende un po’ meno di rischi rispetto agli altri, forse perché sono più conscio del pericolo. Spesso si dice che devi staccare il cervello quando sei in bicicletta, ma io ho sempre fatto fatica con questa idea. Il fatto è che facciamo uno sport pericoloso. E mi dispiace vedere che nei notiziari in televisione almeno un terzo delle immagini sono quelle relative alle cadute. Per noi corridori è frustrante, penso che ci sia molto di più da mostrare del nostro sport“.
Il transalpino classe 1990, che, ricordiamo, si ritirerà al termine di questa stagione, ha infine spiegato cosa si potrebbe fare per aumentare la sicurezza: “Si potrebbe mettere qualche rete di sicurezza in più lungo le discese, come fanno nello sci alpino. Poi, mettere gli arrivi in fondo alle discese spesso causa problemi; lo abbiamo visto anche al Giro dei Paesi Baschi 2023. Bisogna pensare che i corridori non hanno nulla che possa proteggerli del tutto. Penso che questo sia un aspetto su cui si può lavorare”.
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