In un’Italia scintillante nel ciclismo al femminile, tra le giovani protagoniste c’è sicuramente Vittoria Guazzini.
La 21enne di Poggio a Caiano è entrata nel World Tour nel 2022, con la maglia della FDJ – SUEZ – Futuroscope, e si è fatta notare a suon di risultati nonostante il brutto infortunio dell’anno scorso (frattura malleolo tibiale alla gamba sinistra dopo una caduta alla Roubaix). Per lei trionfo al Bretagne Ladies Tour CERATIZIT, diversi piazzamenti e un’estate intensissima in maglia azzurra tra pista e strada.
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Partiamo da questo mese di luglio, ricco di gare e pieno di risultati. Sei soddisfatta delle tue prestazioni?
“Sono state delle belle soddisfazioni, tutte con la maglia della nazionale. Prima ad Orano ai Giochi del Mediterraneo, poi i Campionati Europei in Portogallo che sono andati bene dal punto di vista dei risultati con due argenti su strada e due ori in pista. C’è però qualche rammarico per le prove su strada, sia in linea che a cronometro: mi daranno più soddisfazione per le prossime gare”.
In contemporanea si è disputato un Giro Donne bellissimo, hai qualche rimpianto per la tua assenza?
“Ho seguito tutte le tappe perché la mia squadra ha fatto un grandissimo Giro, le seguivo sempre in tempo reale. Ho visto che è stato un bel Giro, mi è dispiaciuto un po’ non esserci perché è la gara di casa, però avevo altri obiettivi, farò il Tour. Correre entrambe sarebbe stato molto impegnativo”.
Ora però il Tour de France: un’esperienza unica sicuramente. Spalla fondamentale per Cavalli e Ludwig, ma potrai puntare anche a qualche risultato a livello individuale?
“Il Tour è il Tour, la gara più importante ed è sempre stato così. Il fatto che ci sia anche una gara femminile dimostra tutti i progressi che son stati fatti. Essendo in una squadra francese la corsa è molto sentita, le compagini ci tengono tanto, sono fiera di essere stata scelta e sicuramente darò tutto per le mie capitane. L’obiettivo è quello della classifica generale, il resto è tutto di più”.
Che tipo di ciclista ti consideri? Su quali aspetti puoi ancora migliorare?
“Vado forte in pianura, sono una passista. Salite non troppo lunghe e dure posso difendermi, così come in volate ristrette dove posso dire la mia. Una ciclista da classiche”.
Parlando della cronometro: seconda agli italiani, seconda agli Europei under e prima ai Giochi del Mediterraneo. Si può puntare ancora più in alto nella specialità?
“La cronometro è sempre stata una disciplina che mi piace molto, con la squadra ci abbiamo lavorato sia dal punto di vista degli allenamenti che per quanto riguarda la posizione aerodinamica. Il percorso degli Europei under era molto duro, non adattissimo alle mie caratteristiche, in più la vincitrice van Anrooij va molto forte, dunque non sono stata tanto sorpresa dalla sconfitta. Non ero neanche in una giornata di grazia, dunque va bene così”.
Hai già stilato un programma per il futuro prossimo?
“Dovrei correre in Svezia il 6-7 agosto a Vårgårda, ci saranno una cronometro a squadre e poi la prova in linea. Poi gli Europei in pista a Monaco”.
E i Mondiali su strada in Australia?
“Sono un obiettivo, poi si vedrà. Dovrò meritarmi la chiamata del ct, ma se dovesse arrivare io sono sempre più che orgogliosa e ben disposta ad indossare la Maglia Azzurra. Non è una frase fatta, ma ti fa tirare fuori anche quello che non hai”.
Come ti sei ambientata alla FDJ – SUEZ – Futuroscope?
“Molto bene, sono veramente contenta dell’ambiente che ho trovato. È venuta fuori la notizia del mio rinnovo fino al 2025, penso che basti a spiegare come mi trovo in squadra”.
Il ciclismo donne è in crescita, ma c’è ancora tanta differenza sia mediatica che economica con quello al maschile.
“Sono stati fatti negli ultimi anni tanti progressi. I team maschili hanno anche una squadra femminile importante. Non siamo agli stessi livelli, ma non ci sono neanche i numeri al momento. Bisogna prendere quello che viene e anche il fatto che si facciano vedere tutte le gare in TV attira più sponsor e in futuro penso si alzeranno anche i budget”.
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