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CICLISTI IN ZONA ROSSA, TRA NORME E FAQ TANTI DUBBI E UNA CERTEZZA

CICLISTI IN ZONA ROSSA, TRA NORME E FAQ TANTI DUBBI E UNA CERTEZZA


Ha sollevato un vespaio di polemiche la nota congiunta degli enti di promozione sportiva che denunciavano una illogica “disparità di trattamento” tra atleti EPS e quelli affiliati alla Federazione.

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Casus belli una strana FAQ del Ministero secondo cui, nelle province in “zona rossa” possono allenarsi esclusivamente gli atleti con tessera federale e non quelli degli enti di promozione sportiva.

In realtà, leggendo con attenzione il nuovo DPCM del 2 marzo (in vigore fino al 6 aprile) non si intravedono sostanziali modifiche per lo svolgimento dell’attività sportiva all’aperto. Unica novità il prolungamento fino al 27 marzo del divieto di spostamento tra regioni e province autonome diverse (con l’eccezione degli spostamenti dovuti a motivi di lavoro, salute o necessità).

In zona rossa, in particolare, si può continuare ad uscire in bici rispettando le rituali disposizioni (dalle ore 5 alle 22, distanza interpersonale di almeno 2 metri, obbligo di autocertificazione) spingendosi anche al di fuori del proprio Comune, purché – recita la FAQ del Governo – “tale spostamento resti funzionale unicamente all’attività sportiva stessa e la destinazione finale coincida con il Comune di partenza” (e qui fa fede il luogo di residenza).

A rendere tutto più complesso – oltre alla mancanza di un sottosegretario allo sport che ancora non arriva – sono però le restrizioni che, a volte, vengono assunte dalle varie amministrazioni comunali. Ad esempio, nella giornata di ieri, il Comune di Cesenatico (città che ospita la Nove Colli) ha disposto che lo svolgimento di allenamenti sportivi da parte di atleti agonisti – professionisti e non – sia consentito solo se questi atleti risultano già iscritti a competizioni nazionali già programmate in date certe, riconosciute dal Coni e non sospese da parte delle federazioni sportive competenti.

foto gentilmente concessa da Graziano Bertozzi

E allora la domanda sorge spontanea: da dove prende spunto la nota congiunta degli enti di promozione sportiva? Da una FAQ pubblicata dal Dipartimento Sport: “Si ricorda – recita il testo – che in zona rossa sono sospesi gli eventi e le competizioni organizzati dagli Enti di Promozione Sportiva. Conseguentemente, nelle zone rosse sono sospesi anche gli allenamenti degli EPS”.

Mentre la prima disposizione era già nota (e più volte ribadita dai vari Dpcm, a partire da quello del 3 novembre), la seconda ha generato un putiferio. Perché la FAQ, in effetti, esiste, ma nessuno ha ancora capito a quale passaggio specifico del Dpcm si riferisca.

Una FAQ deve, infatti, chiarire una norma che, in linea teorica, può generare equivoci ed ambiguità, ma non può arrogarsi il diritto giuridico di implementare quella stessa norma con “aggiunte” discrezionali. E invece, comparando norma e FAQ, pare che sia accaduto proprio questo, ovvero non una semplice “spiegazione” della legge, ma una vera e propria “riscrittura” della stessa.

Ma poiché, sono le norme che hanno valore giuridico e non le FAQ, si evince che – rispetto all’ultimo Dpcm – nulla sia cambiato per gli appassionati del pedale.

a cura di Mario Pugliese ©Riproduzione Riservata-Copyright© InBici Magazine 

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