Alla fine la sentenza è arrivata. Il ciclocrossista belga Toon Aerts è stato squalificato per due anni per una positività al Letrozolo, farmaco proibito di cui ignorava l’esistenza: la notizia della squalifica arriva dopo oltre 10 mesi dalla notifica della presenza di sostanze proibite nelle sue urine, poiché l’UCI gli aveva inviato una lettera in quella data.
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Uno scritto che arrivava già con un po’ di ritardo, poiché il controllo antidoping risaliva allo scorso 19 gennaio, quasi un mese prima della notifica, tra le gare di Flamanville ed Hamme. Dopo la notizia della positività il campione europeo 2016 e tre volte bronzo a livello mondiale aveva deciso di autosospendersi per dimostrare la sua buona fede, ma non è bastato per riavere il proprio posto in gara, tanto da venire licenziato dalla Baloise Trek Lions di Sven Nys.
Non è bastata dunque la difesa di Aerts, che aveva sempre sostenuto l’uso inconsapevole del doping, nello specifico di una contaminazione, presentando la prova di un integratore alimentare contaminato, oltre al risultato negativo delle controanalisi. In una conferenza stampa indetta questa mattina, il belga ha reso nota la decisione dell’UCI di sospenderlo per due anni, fino al 16 febbraio 2024.
La sospensione non è però ancora definitiva, con il ciclista che potrà contestare il verdetto: “L’Uci propone una sospensione di due anni – afferma Aerts – in modo che non potrò correre in questa stagione. Questa è una punizione troppo severa, poiché non mi sono mai dopato in maniera volontaria. Non ho mai sentito parlare del prodotto in questione, non mi sono ancora tagliato i capelli (per l’esame del capello, ndr.). È stato un inferno dirlo alla mia famiglia, ma hanno continuato a sostenermi, farò di tutto per dimostrare la mia innocenza“.
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